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Le misure dell'Italia sull'aborto non devono rientrare nel Pnrr

La difesa dei "pro-vita": "Finanziamenti alle Case delle Camunità sono pertinenti"

Le misure dell'Italia sull'aborto non devono rientrare nel Pnrr

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Il decreto Pnrr contiene misure che riguardano la struttura di governance del Pnrr, ma ci sono altri aspetti che non sono coperti e non hanno alcun legame con il Pnrr, come ad esempio la legge sull'aborto". Lo ha detto una portavoce della Commissione europea interpellata sul dibattito sull'aborto in Italia.

"La Commissione Ue non si faccia influenzare dalle fake news diffuse dalla sinistra in Italia: non è vero che nel Pnrr ci siano norme sull'aborto e non è vero che l'emendamento sulla collaborazione tra consultori e associazioni di sostegno alla maternità non c'entri col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, visto che proprio la Missione 6 'Salute' del Pnrr prevede la realizzazione di strutture di prossimità per l'assistenza sanitaria territoriale, le cosiddette Case della Comunità, che comprenderanno anche i servizi dei consultori". Lo afferma, in una nota, portavoce di Pro Vita & Famiglia Jacopo Coghe riferendosi alla dichiarazione rilasciata oggi in conferenza stampa dalla portavoce della Commissione europea Veerle Nuyts, rispondendo a una domanda sull'emendamento al decreto Pnrr che richiama la possibilità di collaborazione tra consultori ed enti del terzo settore già prevista dalla Legge 194.

"Il richiamo nel decreto Pnrr a quanto già disposto dall'articolo 2 della Legge 194, rispetto ai progetti e finanziamenti delle Case della Comunità, è perfettamente pertinente, d'altro canto, nessuna ripresa né resilienza sarà mai possibile se l'Unione Europea non affronterà di petto il tragico inverno demografico che rischia di far collassare i sistemi socio-economici dei suoi Paesi membri, e che vede nel sostegno alla maternità e alla natalità uno snodo cruciale e obbligato", si legge ancora nella nota.

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