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Letta: "Sul Mercato unico Ue agire ora e assieme a cittadini"

La relazione dell'ex premier: "Serve una Conferenza permanente al lavoro con istituzioni"

Letta: "Sul Mercato unico Ue agire ora e assieme a cittadini"

Redazione Ansa

BRUXELLES - Le elezioni europee "offriranno una riflessione decisiva sulla visione del pubblico per il futuro". Il Parlamento guiderà "l'attuazione di un nuovo e solido quadro per il Mercato Unico", ma serve "una Conferenza permanente dei cittadini". "Il Mercato Unico è sempre stato e deve continuare ad essere fulcro e motore dell'integrazione dell'Ue", ma nulla "sarà possibile, compreso e accettato dalle nostre opinioni pubbliche senza la partecipazione attiva e un reale coinvolgimento dei cittadini europei, il momento di agire è adesso". Si chiude così e con l'invito a "lavorare tutti insieme" il rapporto di Enrico Letta sul Mercato Unico.

Il Consiglio Ue avrà "un ruolo decisivo nel portare avanti le riforme" per completare il Mercato Unico. È "invitato a delegare alla Commissione il compito di elaborare una strategia globale" sulle "azioni per abbattere le barriere esistenti, promuovere il consolidamento e rafforzare la competitività del mercato unico", si legge ancora. "Coordinamento e negoziazione tra datori di lavoro e lavoratori devono aumentare se vogliamo sostenere le imprese e creare posti di lavoro di qualità". Per "soluzioni mirate ed eque" servono "dialogo sociale" e "contrattazione collettiva". Lo scrive Enrico Letta nella conclusione sul report sul Mercato unico.

Nella difesa "mai prima d'ora c'è stata una tale urgenza di sviluppare le nostre capacità industriali per essere autonomi in ambito strategico, poiché l'applicazione del quadro del mercato unico non è oggi fattibile a causa della natura intrinseca di questo settore, avanzare verso lo sviluppo di un "mercato comune per l'industria della sicurezza e della difesa" è fondamentale per conferire all'Ue i mezzi necessari per affrontare le sfide attuali e future per la sicurezza", si legge ancora nel rapporto di Letta intitolato 'Much more than a market - Speed, security, solidarity'.

Nella difesa, segnala, c'è un "potenziale non sfruttato dell'Ue". "La logica è semplice: la sicurezza deve essere affrontata in una dimensione globale e la nostra capacità industriale nei settori della sicurezza e della difesa deve subire una trasformazione radicale". Tra le priorità quella di "sostenere l'occupazione e le industrie in Europa, piuttosto che finanziare lo sviluppo industriale dei nostri partner o rivali". Tra il 2022 e il 2024 "pur sostenendo la resistenza ucraina, gli europei hanno speso somme ingenti, ma circa l'80% di questi fondi sono stati spesi in materiali non europei", insiste. "Al contrario, gli Stati Uniti hanno acquistato circa l'80% dell'equipaggiamento militare utilizzato per sostenere la guerra in Ucraina direttamente da fornitori americani, una netta differenza che evidenzia la debolezza del nostro approccio".

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