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La Corte dei conti Ue chiede un "cambio di marcia su taglio delle emissioni delle auto"

Per i revisori l'elettrico è green, ma ci sono problemi sulla fornitura di batterie, le colonnine e i prezzi

La Corte dei conti Ue chiede un "cambio di marcia su taglio delle emissioni delle auto"

Redazione Ansa

BRUXELLES - Tagliare le emissioni di CO2 delle auto in Ue? "Più facile a dirsi che a farsi". La Corte dei conti europea lancia il suo avvertimento, evidenziando che "gli obiettivi" comunitari sulle "emissioni per le autovetture nuove non saranno raggiungibili finché mancheranno prerequisiti importanti". I veicoli elettrici, è la posizione espressa in un report, sono i soli che possano "aiutare l'Ue ad avvicinarsi a un parco auto a zero emissioni" entro il 2035, ma gli ostacoli restano molti e servirà "un cambio di marcia".

I revisori dei conti Ue osservano che le emissioni reali prodotte dalle auto tradizionali, che costituiscono ancora quasi tre quarti delle immatricolazioni di veicoli nuovi, "non sono diminuite": negli ultimi dieci anni, le emissioni delle auto a diesel sono rimaste costanti, mentre quelle delle vetture a benzina sono diminuite in modo marginale (-4,6 %). Il progresso tecnologico in termini di efficienza del motore è poi controbilanciato dall'aumento della massa dei veicoli (in media circa +10%) e della potenza dei motori (in media +25%).

E per le auto ibride le emissioni reali di CO2 tendono a essere molto superiori a quelle registrate in laboratorio. Secondo la Corte con sede a Lussemburgo, solo i veicoli elettrici (che sono passati da un veicolo ogni 100 nuove immatricolazioni nel 2018 a quasi uno su sette nel 2022) hanno trainato la rivoluzione green. "Tuttavia, la strada da percorrere è dissestata", osservano i revisori dei conti Ue, citando tra i principali ostacoli "l'accesso alle materie prime per produrre un numero sufficiente di batterie", "l'inadeguatezza delle infrastrutture di ricarica" e "i costi iniziali più elevati delle auto elettriche".

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