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Polonia e Ucraina raggiungono l'intesa sull'import di cereali e prodotti agroalimentari ucraini

Entro luglio 4 milioni di tonnellate in eccesso di cereali lasceranno la Polonia

Polonia e Ucraina raggiungono l'intesa sull'import e prodotti agroalimentari ucraini

Redazione Ansa

BRUXELLES - Polonia e Ucraina hanno raggiunto un accordo sull'importazione del grano e di altri prodotti agricoli ucraini. Lo ha annunciato il ministro dell'Agricoltura polacco Robert Telus in conferenza stampa, al termine dei colloqui tra le delegazioni dei due Paesi.

L'accordo consente il transito del grano e di altri prodotti agricoli ucraini nel Paese. "Siamo riusciti a istituire dei meccanismi che garantiranno che in Polonia non rimarrà nemmeno una tonnellata di grano e le merci transiteranno attraverso la Polonia", ha spiegato il ministro polacco. Telus ha anche annunciato un'azione per quanto riguarda il grano che è già nel Paese. "Entro luglio - ha detto - l'eccedenza di cereali, circa 4 milioni di tonnellate, lascerà la Polonia per fare spazio a un nuovo raccolto".

Il ministro dello Sviluppo polacco Waldemar Buda ha annunciato, inoltre, che il passaggio dei prodotti agricoli ucraini attraverso la Polonia inizierà venerdì a mezzanotte. "Questo tempo è necessario per emanare due regolamenti del ministro delle Finanze e per aggiornare il regolamento. Introdurremo i sigilli elettronici e il sistema Sent per queste merci", ha spiegato, aggiungendo che "questa sarà la base per modificare il regolamento".

La Bulgaria ha fatto sapere che imporrà un divieto temporaneo sulle importazioni di prodotti alimentari dall'Ucraina, ad eccezione delle merci in transito. "Il motivo principale è che nell'ultimo anno, contrariamente all'idea dei cosiddetti corridoi di solidarietà, nel Paese sono rimasti volumi significativi di prodotti agricoli e generi alimentari ucraini che hanno turbato le principali filiere produttive e commerciali", ha dichiarato il premier ad interim Galab Donev.

"Se questa tendenza persiste e addirittura aumenta - il che è del tutto reale dopo l'introduzione di divieti simili da parte di altri Paesi - si arriverebbe a conseguenze estremamente gravi per il business bulgaro", ha spiegato Donev. "Come governo che vuole risolvere i problemi dei cittadini bulgari - ha proseguito - non possiamo permettere che ciò accada: siamo costretti ad adottare questo provvedimento, in quanto le autorità europee preposte non hanno ancora dato una risposta adeguata alle mutate circostanze riguardanti i corridoi di solidarietà", ha continuato.

Donev ha anche sottolineato che Sofia si augura che "Bruxelles ascolti e comprenda le posizioni di Bulgaria, Polonia, Ungheria e Slovacchia e riveda la sua posizione in merito". "La Bulgaria rimane solidale con l'Ucraina, ma i fallimenti dei produttori agricoli bulgari non contribuiranno in alcun modo a tale causa", ha concluso il premier bulgaro. L'esecutivo di Sofia dovrà precisare la durata del divieto temporaneo.

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