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La Commissione Ue verso una proposta più flessibile sugli aiuti di Stato

La bozza di Bruxelles prevede anche un Fondo di sovranità entro l'estate

Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea a Bruxelles

Redazione Ansa

BRUXELLES - Un nuovo "quadro temporaneo di crisi e transizione" per semplificare le norme sugli aiuti di Stato per i progetti sulle energie rinnovabili, per la decarbonizzazione dei processi industriali e per offrire vantaggi fiscali ad alcuni settori a emissioni zero. E' una delle proposte contenute nella bozza di comunicazione, visionata dall'ANSA, che la Commissione europea presenterà questa settimana in risposta alla legge sull'inflazione Usa (Ira). "La Commissione Ue intende concedere maggiore flessibilità agli Stati membri", si legge nel documento. Previste anche soglie di notifica più alte per alcuni settori verdi.

"Mercoledì presenteremo più dettagli sul nostro piano industriale green" e "quello che posso dire oggi è che stiamo valutando come adattare in modo mirato le nostre norme sugli aiuti di Stato per sostenere gli investimenti nelle tecnologie pulite". Lo ha detto il commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni, al Jacques Delors Centre di Berlino, sottolineando l'intenzione di agire "con strumenti comuni" come "un nuovo Fondo sovrano europeo" per evitare la frammentazione del mercato unico. "L'Europa deve rispondere" alle sfide dell'energia, delle materie prime e della competitività "con una nuova politica industriale", ha aggiunto.

"La Commissione intende dare una risposta strutturale alle esigenze di investimento con un Fondo europeo per la sovranità nell'ambito della revisione del Quadro finanziario pluriennale prima dell'estate". Si legge ancora nella stessa bozza. Il fondo è parte del Green Deal Industrial Plan, basato su 4 pilastri: "ambiente normativo prevedibile e semplificato; accesso più rapido a finanziamenti sufficienti; competenze; commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti".

"I contratti sui prezzi a lungo termine potrebbero svolgere un ruolo importante" nella riforma dell'assetto del mercato dell'elettricità che la Commissione europea si appresta a presentare a marzo "per consentire a tutti gli utenti di energia elettrica di beneficiare di costi più prevedibili e inferiori" garantiti dall'"energia rinnovabile". 

Accanto al fondo sovrano Ue pre-annunciato dalla presidente Ursula von der Leyen "si possono avere anche diversi strumenti destinati a Paesi con uno spazio fiscale più limitato", come programmi "simili al Sure" usato durante la pandemia per sostenere il livello di occupazione. Ha spiegato Gentiloni a Berlino. "Non sto dicendo che questo è un nuovo debito comune che deve essere deciso dagli Stati membri, sto dicendo che potrebbe essere uno strumento finanziario comune che riduce la frammentazione del rischio. Vedremo come potrebbe essere finanziato, non è qualcosa che dobbiamo decidere oggi", ha sottolineato Gentiloni, indicando che "sul fondo sovrano Ue il dibattito è appena iniziato". Per l'ex premier "bisognerebbe partire dagli obiettivi, dai programmi e non dalle chiavi di distribuzione" delle risorse. Il fondo sovrano Ue "a mio avviso è uno strumento di finanziamento comune, non di redistribuzione", ha precisato.

"Sento gli appelli" di chi chiede che "le regole siano applicate allo stesso modo a tutti Stati membri. E sono d'accordo. Tuttavia, la parità di trattamento non esclude la differenziazione tra i Paesi, in linea con la loro situazione attuale e prospettica del debito pubblico, e all'interno di un quadro di requisiti comuni per l'aggiustamento fiscale". Ha aggiunto Gentiloni. "Ciò che conta per la sostenibilità del debito è che gli Stati membri riducano l'incidenza del debito in modo realistico, graduale e duraturo. È la traiettoria che conta", ha concluso il commissario Ue all'economia.

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