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Gentiloni, avanti su misure più mirate contro caro energia

"Puntiamo a consenso politico sulla riforma del Patto di stabilità a marzo"

Gentiloni, avanti su misure più mirate contro caro energia

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Dobbiamo evitare che le misure di spesa" messe in campo dai governi nazionali "per affrontare la crisi energetica restino universali e illimitate nel tempo. Questo potrebbe essere pericoloso" per i conti pubblici, "è necessario passare a misure più mirate". Lo ha detto il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo al forum economico di Davos. "Se continuiamo con le misure attuali" il peso complessivo andrà circa "al 2%" e la riduzione "di debito e deficit potrebbe essere sotto pressione", ha evidenziato.

"Stiamo lavorando per costruire un consenso sulla nostra proposta" di riforma del Patto di Stabilità e crescita "e dopo averlo raggiunto - nei nostri piani dovrebbe essere possibile a marzo -, arriveremo con una proposta legislativa concreta", ha aggiunto il commissario. "Non stiamo ancora avendo il consenso" necessario, "ma ci stiamo lavorando", ha sottolineato Gentiloni, riferendo che Bruxelles farà "proposte quando gli Stati membri avranno raggiunto una discreto livello di consenso. Non serve unanimità ma largo consenso".

"L'Ue ha un grande capacità di adattarsi e pertanto non mi aspetto che ci saranno gravi tensioni" sulle decisioni della Banca centrale europea e su nuovi rialzi dei tassi di interesse, ha detto inoltre il commissario. L'Ue dovrà tuttavia riuscire a "rendere più mirate le misure sull'energia" e occuparsi "dei problemi di competitività", ha evidenziato.

"Per la prima volta nella storia dell'Ue" l'Unione sta guardando a come orientare "gli investimenti e le politiche industriali", ad "avere politiche industriali comuni in alcuni settori strategici. E' completamente nuovo e sarebbe stato impossibile prima della Brexit". "Stiamo discutendo con gli stati membri con gli stakeholder quali sono i principali settori in cui siamo in ritardo e dobbiamo recuperare". Non significa "delegare ai commissari europei" la politica industriale europea. Per farlo, ha ricordato, "dobbiamo mettere alcuni strumenti comuni sia sulle regole sugli aiuti di Stato e sia finanziamenti comuni, questo è quello che stiamo lavorando", ha conluso Gentiloni.

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