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Presidenza svedese: "Noi fraintesi sull'immigrazione, faremo sforzi per la riforma"

L'ambasciatore spegne la polemica. Al summit di febbraio "nessun risultato concreto"

Presidenza svedese: "Noi fraintesi sull'immigrazione, intensificheremo gli sforzi per la riforma del sistema"

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Sono stato un po' frainteso: intendevo solo rimarcare che il calendario previsto dalle istituzioni Ue prevede che il tutto si concluda nel 2024". Così, l'ambasciatore svedese presso l'Unione europea Lars Danielsson, torna sulle parole pronunciate durante un'intervista rilasciata al Financial Times nella quale avvertiva che nessuna riforma complessiva sul fronte della gestione dei flussi migratori a livello europeo si sarebbe concretizzata nel primo semestre del 2023. Le sue parole, essendo la Svezia presidente di turno dell'Ue, non erano passate inosservate, soprattutto in Italia.

"Vediamo molto chiaramente che dobbiamo intensificare i nostri sforzi in ognuna di queste aree per ottenere risultati tangibili, il che significa fondamentalmente una migliore protezione dei nostri confini", ha detto Danielsson, riferendosi alla protezione delle frontiere, alla lotta contro il traffico di esseri umani e alla politica dei rimpatri, tutti aspetti inclusi nel Patto per l'Immigrazione e l'Asilo proposto dalla Commissione europea nel 2020.

"C'è un consenso piuttosto elevato" tra i Paesi dell'Ue sulla necessità "di affrontare la migrazione dall'esterno del blocco", ha affermato il diplomatico a Politico. "Sento che ora c'è una situazione migliore, una possibilità maggiore di avere un accordo su questo aspetto esterno, ma non mi aspetto molti risultati concreti dal Consiglio europeo di febbraio; quello su cui stiamo lavorando in questo momento è una strategia un po' più chiara su come affrontare la questione", ha ancora spiegato. Per la Svezia, sulla migrazione occorre "usare la carota ma anche il bastone".

"Mentre lavorare sulle "carote" - l'assistenza allo sviluppo per i Paesi di origine, tra le altre cose - è stato "sempre facile, quando si arriva ai bastoni diventa molto più difficile", ha osservato il diplomatico di Stoccolma. "Dobbiamo usare gli strumenti per i visti che abbiamo? Dobbiamo avere lo strumento del Sistema di Preferenze Generalizzate o no? Dobbiamo discutere su queste misure e trovare un accordo su ognuna di esse", ha poi concluso.

"Come avevo sottolineato due giorni fa oggi l'Ambasciatore Danielsson in un'intervista a Politico fa chiarezza, qualora ce ne fosse stato bisogno, sulla determinazione della Presidenza svedese a progredire nei negoziati sul dossier migratorio mettendo in questo modo a tacere ogni tentativo di strumentalizzazione politica interna della questione". Lo dichiara il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.

"Le posizioni espresse da Danielsson sono tra l'altro in linea con quelle del Governo italiano che chiede un maggiore impegno europeo sugli aspetti esterni della migrazione, in particolare sulla necessità dell'Unione di concentrare i suoi sforzi e le sue risorse nel contrasto alle cause profonde della migrazione per prevenire le partenze, nel rafforzamento del controllo delle sue frontiere esterne, nella lotta ai trafficanti di esseri umani e nel potenziamento della politica dei rimpatri affinché venga accolto solo chi ha effettivamente diritto alla protezione internazionale", aggiunge Fitto.

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