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L'Ungheria ha concluso il piano di riforme per sbloccare i fondi europei

Ministra Varga: 'Abbiamo fatto del nostro meglio, ora garantire le risorse'

La ministra ungherese della Giustizia, Judit Varga

Redazione Ansa

BRUXELLES - Il Parlamento ungherese ha approvato l'ultima delle 17 misure correttive concordate con l'Ue per sbloccare i fondi europei di coesione nell'ambito del meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. Lo rende noto la ministra ungherese della Giustizia, Judit Varga, su Facebook. "Abbiamo fatto del nostro meglio - scrive Varga -. In futuro lavoreremo per garantire che gli ungheresi ricevano le risorse che meritano fino all'ultimo centesimo".

Il meccanismo di condizionalità, attivato per la prima volta nei confronti di Budapest, permette all'Ue di sospendere i fondi diretti ad un determinato Stato qualora ravvisi delle violazioni dello stato di diritto con un impatto, anche potenziale, sul bilancio dell'Ue.

La scorsa settimana la Commissione europea aveva dato una valutazione negativa delle riforme finora attuate da Budapest per sbloccare i fondi europei di coesione, raccomandando al Consiglio dell'Ue di congelarne il 65%, pari a 7,5 miliardi di euro, fino alla piena attuazione da parte dell'Ungheria del piano di riforme concordato.

Nei giorni scorsi, l'Ecofin ha chiesto al vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, di aggiornare la decisione dell'esecutivo europeo. Il Consiglio Ue ha tempo fino al 19 dicembre per pronunciarsi sul congelamento dei fondi europei destinati all'Ungheria.

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