Rubriche

Von der Leyen ai Balcani, 'scelgano tra Ue o Russia e Cina'

Borrell: 'È momento importante per dialogo Pristina-Belgrado'

la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen,

Redazione Ansa

BRUXELLES - I Balcani occidentali devono "decidere da che parte stare: dalla parte della democrazia, questa è l'Unione Europea, amica e partner. O se vogliono prendere una strada diversa". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al suo arrivo al vertice Ue-Balcani occidentali a Tirana, invitando i sei Paesi della regione a prendere posizione contro Stati autoritari come la Russia e la Cina.

"Russia e Cina stanno cercando di esercitare un'influenza nella regione, ma l'Ue è il maggiore investitore e il partner più stretto per i Balcani occidentali", ha spiegato von der Leyen."A seguito della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, la questione è se prevarranno le autocrazie e la legge del più forte o la democrazia e lo stato di diritto" e "questa lotta è evidente anche nei Balcani occidentali", ha concluso la presidente della Commissione Ue.

"E' un momento importante per il dialogo Pristina-Belgrado: la crisi della targhe è finita. Ora" le parti "devono impegnarsi nel dialogo con la proposta che abbiamo messo sul tavolo in qualità di mediatori, con il forte sostegno della Germania e della Francia. L'ultima versione del testo è stata inviata ieri a Belgrado e oggi a Pristina". Così l'alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, a margine del vertice Ue-Balcani Occidentali in corsa a Tirana. Borrell ha spronato ancora una volta le due parti a "impegnarsi in negoziati seri" in un momento in cui "c'è una grande opportunità" di addivenire ad un accordo tra i due Paesi dei Balcani.

"La Russia cerca di influenzare non solo la regione dei Balcani, ma anche l'Unione europea. Ed è vero che l'unità che abbiamo mostrato è qualcosa che preoccupa la Russia. Il fatto che ci sia una forte volontà in molti paesi dei Balcani occidentali di far parte dell'Ue, perché vedono l'Ue come un luogo sicuro e di benessere, è qualcosa che disturba la Federazione russa e quindi cerca di destabilizzare" l'area". Così il premier belga, Alexander de Croo, arrivando al vertice. "La nostra sola risposta non può che essere: la nostra unità è più forte che mai", ha aggiunto.

"Un vertice storico" che "non avremmo potuto immaginare nemmeno con la nostra immaginazione più coraggiosa. Ma sta accadendo". Lo ha definito il premier albanese Edi Rama,  È la prima volta che tale riunione ha luogo in un paese della regione. "È un forte segnale di consapevolezza del fatto che l'Ue ha bisogno dei Balcani Occidentali così come i Balcani occidentali hanno bisogno dell'Ue", ha aggiunto. Il premier ha poi scherzato con i cronisti sottolineando la differenza tra i Balcani e l'Ue, "uno è rock 'n roll, l'altro è sinfonia'

"C'erano diversi motivi per cui abbiamo esitato a venire" come "la reazione di alcuni funzionari dell'Ue sulla questione del Kosovo e su quella del dialogo con l'Ue. Dopo le consultazioni con le autorità statali, si è deciso di venire comunque perché crediamo che in questo modo avremo la possibilità di dire qualcosa su cosa ne pensiamo". Ha invece detto il presidente serbo Aleksandar Vučić 

Il capo di Stato serbo aveva minacciato di non prendere parte ai lavori del vertice in segno di protesta contro la nomina di un nuovo ministro, un serbo schierato all'opposizione, nell'esecutivo di Albin Kurti. Vučić, ha aggiunto di voler restare "impegnato nel processo di dialogo" Serbia-Kosovo e "nei nei negoziati mediati dall'Ue". Partecipare al summit, ha aggiunto, "è una buona opportunità per proteggere gli interessi della Serbia". Il presidente serbo ha infine annunciato che terrà dei "bilaterali speciali" con la premier italiana, Giorgia Meloni, oltre che con quelli di Belgio e Paesi Bassi.

Il presidente serbo Aleksandar Vučić "purtroppo è la continuazione della mentalità che esisteva in Serbia negli anni Novanta ed è precisamente questa mentalità che ha portato alla guerra, alla distruzione e all'uccisione di centinaia di migliaia di civili: questa mentalità dovrebbe essere respinta da tutti". Ha invece risposto Vjosa Osmani, 

Il Kosovo si colloca "all'opposto" rispetto alla Serbia, ha aggiunto Osmani, sottolineando come sia lo "Stato più europeista", come dimostra "l'allineamento al 100% alla politica estera e di sicurezza dell'Ue e alle sanzioni imposte contro la Russia". Osmani ha detto che chiederà ai "leader europei di votare a favore della liberalizzazione dei visti al Consiglio europeo del 15 dicembre", sarebbe, ha continuato la presidente, "un chiaro segnale del fatto che affermare i valori europei conta".

"Devo ammettere - ha aggiunto - che a volte arrivano messaggi confusi perché da una parte hai paesi pienamente allineati con l'Ue e dall'altra hai paesi pienamente allineati con Putin. Non devono essere trattati allo stesso modo". Osmani, infine, ha sottolineato come il dialogo Pristina-Belgrado "deve essere centrato sul mutuo riconoscimento e sulla protezione dell'integrità territoriale e della sovranità del Kosovo, così come del suo sistema costituzionale".

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it