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Lollobrigida, ribadito il no dell'Italia all'Ue sul Nutriscore

Il neo ministro dell'agricoltura ha anche chiesto più cooperazione su piano foreste

Il ministro dell'agricoltura, Francesco Lollobrigida, al Consiglio UE a Bruxelles

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Incontrato con piacere a Bruxelles il commissario europeo all'Agricoltura" Janusz Wojciechowski. Così il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida in un tweet. Al commissario competente, l'Italia ha ribadito la "nostra posizione su Nutriscore, strumento fuorviante rispetto agli obiettivi che si pone", ha scritto Lollobrigida. "Per la nostra Nazione è importante preservare un modello agricolo che si è consolidato nel tempo".

 "Non abbiamo avuto posizioni ufficiali, ma la nostra sensazione è che tutti abbiano la consapevolezza che" il Nutriscore "non possa essere uno strumento che garantisce appieno il consumatore finale e sia utile all'economia di questa nostra Europa". Ha aggiunto Lollobrigida a margine del Consiglio Ue.

Il ministro Lollobrigida ha avuto bilaterali con il commissario Ue all'Agricoltura Janusz Wojciechowski e gli omologhi di Spagna, Austria, Polonia e Francia. "Abbiamo posto questo problema a tutti – ha spiegato – entreremo sul piano tecnico cercando di proporre un lavoro di informazione che sia più chiaro e approfondito e non uno strumento che tende ad avvantaggiare alcuni modelli e addirittura alcune aziende rispetto alla difesa del consumatore".

Serve "un forte cooperazione tra Commissione europea e Stati membri per l'attuazione e il successo della strategia" Ue per le foreste e "ben venga un nuovo regolamento per il monitoraggio comune delle risorse forestali perché solo in questo modo potranno essere attuate politiche di gestione sostenibili". Ha detto Lollobrigida nel suo primo intervento a un Consiglio Ue, sulla strategia per le foreste. Biodiversità, clima e decarbonizzazione "mettono le foreste al centro della politica economica - ha aggiunto Lollobrigida - per questo c'è la necessità di coordinare gli interventi di tutte le nazioni".

"Non credo che abbiano sbagliato né i tedeschi né le nazioni che hanno difeso i loro interessi" in Ue, "noi crediamo che l'Italia debba cominciare a farlo in maniera più forte", ha detto il ministro. "L'Europa è un concetto chiaro per noi, a cui facciamo riferimento, bisogna definire qual è il modello d'Europa. Riteniamo che debba essere un luogo dove ogni nazione possa portare il proprio contributo e ricevere il beneficio di appartenere a una comunità così importante. Non è stato così per l'Italia, basta guardare i dati economici di questi anni", ha evidenziato.

La difesa degli interessi nazionali - ha spiegato Lollobrigida rispondendo a una domanda sulla possibilità di uno scontro tra le politiche del nuovo governo e quelle comunitarie - "è compatibile" con l'Ue, ed è "anzi è necessario all'Europa" ad "assumere delle consapevolezze, che altrimenti gli eventi contingenti come il Covid o l'aggressione della Russia all'Ucraina hanno portato davanti agli occhi di tutti". "Questa Europa - ha sottolineato - deve concentrarsi sui grandi temi di sviluppo unitario, aiutare le nazioni più deboli a crescere, essere solidale, e mettere in condizioni anche noi di valutare il nostro rapporto con le istituzioni internazionali come la nostra Costituzione chiede con pari diritti e pari dignità".

Nella strategia sui fertilizzanti della Commissione europea "ci sono alcuni elementi di ricerca che ci fanno ben sperare, purché ci siano investimenti nella ricerca", ha detto innoltre il ministro. Tra le azioni proposte nella strategia sul tema proposta dalla Commissione europea si prevede lo stanziamento dal bilancio Ue di 65 milioni di fondi per start-up AgTech, attraverso il Consiglio europeo per l'innovazione.

In passato "si sono fatte scelte sbagliate - ha aggiunto Lollobrigida - si è scelto di esternalizzare le forniture basandosi solo sul costo senza tener conto che esistono eventi che ti mettono in condizione di non ritrovare più prezzi convenienti come sui fertilizzanti o addirittura l'assenza di forniture sufficienti". "Bisogna ragionare in Italia - ha sottolineato il ministro - per avere la capacità di produrre ciò che è necessario al nostro consumo, dove questa capacità non c'è si lavora ovviamente insieme all'Europa, in ultima analisi si dovrà ricorrere alle nazioni alleate e solo da ultimo ricorrere a quelle che possono condizionarci mettendo in difficoltà le nostre produzioni primarie".

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