BRUXELLES - L'uomo che giovedì sera alle 19 ha accoltellato due agenti di polizia nei pressi della stazione di Gare du Nord a Bruxelles si chiama Yassine M. A dichiararlo il portavoce della Procura federale Eric Van Duyse, che in conferenza stampa ha ricostruito la dinamica dell'aggressione.
L'uomo si è avvicinato a una volante della polizia ferma al semaforo e ha colpito alla gola il conducente e al braccio il poliziotto che sedeva accanto. Quest'ultimo, gravemente ferito, è riuscito a chiamare i soccorsi ed attualmente non è più in pericolo di vita. Il suo collega ventinovenne è morto a causa delle ferite riportate.
Dopo l'aggessione Yassine M., è stato neutralizzato dai colpi sparati da un'altra pattuglia sopraggiunta in rinforzo. Trasportato in ospedale, sarà interrogato non appena le sue condizioni lo permetteranno, ha dichiarato l'ufficio del Procuratore federale. Il trentaduenne è già noto alla polizia per reati comuni ed è stato incarcerato tra il 2013 e il 2019. È di nazionalità belga e vive nel quartiere di Evere. Al momento dell'attacco ha gridato "Allah Akbar".
Alla luce degli elementi emersi, la Procura federale ha incaricato un giudice specializzato in terrorismo di condurre le indagini sull'accusa di omicidio e tentato omicidio commessi in un contesto terroristico. Nella mattinata di giovedì l'uomo si era recato alla stazione di polizia di piazza Servaes Hoedemaekers a Evere dove ha espresso il suo odio nei confronti degli organi di polizia e poi ha chiesto assistenza psicologica. Accompagnato al reparto psichiatrico delle Cliniques Universitaires Saint-Luc per il trattamento, la richiesta dell'uomo è stata presa in carico dagli infermieri. In seguito, la polizia ha contattato nuovamente l'ospedale per verificare se la persona fosse stata tenuta sotto osservazione. "Si è scoperto che aveva lasciato l'ospedale", ha dichiarato la Procura di Bruxelles.
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