BRUXELLES - "Un governo guidato da Meloni sposterà le nostre alleanze verso il blocco di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, ndr). Questo è ciò che la maggior parte degli imprenditori italiani non riesce a capire". È l'avvertimento lanciato da Carlo De Benedetti che, in un'intervista al Financial Times online, mette in guardia il mondo imprenditoriale dall'assumere un approccio favorevole verso la coalizione prima che venga messa alla prova. Il riferimento è all'accoglienza riservata dagli industriali riuniti a Cernobbio alla coalizione di centro-destra che potrebbe vincere le elezioni domenica prossima.
"Un salto nel buio - aggiunge De Benedetti - perché non sarebbe un governo liberale di centrodestra", ma "una vera e propria coalizione di destra dove l'elemento dominante è Meloni". Quest'ultima, secondo l'imprenditore, "è troppo vicina all'Ungheria e alla Polonia". "Finiremo male se Berlusconi non abbandonerà la coalizione", aggiunge l'editore di Domani, promettendo che il giornale continuerà a "distinguersi come voce progressista pro-Ue anche dopo le elezioni e l'ascesa della destra" in Italia.
De Benedetti non vede poi il pericolo di un ritorno del fascismo perché "il Paese è maturo, facciamo parte dell'Ue", né esistono "le condizioni per un ritorno ad una dittatura fascista", spiega, aggiungendo che "Enrico Letta ha sbagliato a concentrarsi sulla minaccia alla nostra democrazia, invece di discutere le sue proposte politiche". Il rischio maggiore di un futuro governo di centrodestra, secondo l'imprenditore, starebbe nel potenziale deterioramento delle relazioni dell'Italia con Bruxelles. "Il Paese di cui abbiamo bisogno - conclude - è quello che abbiamo visto rappresentato nella foto di Draghi su un treno con i leader di Francia e Germania in viaggio verso Kiev".
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