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Fonti Ue, niente fondi europei a Varsavia senza riforme della giustizia

I primi pagamenti potrebbero essere effettuati entro fine 2022

Fonti Ue, niente fondi europei a Varsavia senza riforme della giustizia

Redazione Ansa

BRUXELLES - Il piano di ripresa e resilienza presentato dalla Polonia raccoglie il favore della Commissione ma, come sottolinea un alto funzionario europeo, non saranno concessi finanziamenti a Varsavia sino a che non saranno raggiunti gli obiettivi contenuti nelle 'clausole di salvaguardia' sull'indipendenza della magistratura. In particolare, entro il secondo trimestre del 2022 si dovrà concludere "la riforma del regime disciplinare dei giudici" e "la revisione" dei procedimenti ai giudici colpiti dalle sentenze della controversa Sezione disciplinare della Corte Suprema. Nel 2024 è previsto un ulteriore verifica sulle due riforme.

"Per rispondere alla raccomandazione del Consiglio sul clima degli investimenti e per tutelare gli interessi finanziari dell'Ue, il piano polacco contiene ora 3 tappe fondamentali per rafforzare aspetti importanti dell'indipendenza della magistratura", si legge in un documento interno della Commissione. Palazzo Berlaymont ieri ha dato l'ok formale al piano di ripresa e resilienza polacco e oggi la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen volerà a Varsavia per incontrare i vertici della Polonia.

Secondo un funzionario europeo i primi pagamenti potrebbero essere effettuati "entro la fine dell'anno" se il cronoprogramma delle riforme sarà rispettato. Inoltre, a quanto si apprende, il piano ora contiene una clausola legale secondo la quale non si potrà in futuro modificare le riforme sull'indipendenza della magistratura concordate con l'Ue e quindi attuate (una passaggio chiave deciso proprio per rispondere alle preoccupazioni del Consiglio).

La Commissione, in generale, valuta "molto positivamente" il recovery polacco, definendolo "un buon mix tra riforme e investimenti", "molto ambizioso e coerente tra i vari aspetti". In particolare si sottolinea che sulle rinnovabili la Polonia vara "la strategia più robusta" tra tutti i piani valutati sinora dalla Commissione.

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