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Draghi, sul price cap l'Italia è stata accontentata

"Vertice Ue un po' lungo ma siamo soddisfatti"

Draghi, sul price cap l'Italia è stata accontentata

Redazione Ansa

BRUXELLES - "L'azione dell'Ue sull'energia si svilupperà su molti fronti. Sul funzionamento del mercato dell'energia e sui prezzi alti siamo stati accontentati. La Commissione ha ricevuto ufficialmente mandato per studiare la fattibilità del price cap". Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

"L'accordo sulle sanzioni è stato un successo completo. Immaginarlo qualche giorno fa non sarebbe stato credibile. L'Italia non esce penalizzata dall'intesa, anche per noi l'obbligo di non importare petrolio russo scatterà alla fine dell'anno, e quindi saremo come tutti gli altri".

"È stato un Consiglio europeo un po' lungo ma dei cui risultati possiamo essere soddisfatti".

La situazione dell'inflazione è diversa tra Europa e Usa e questo giustifica una politica monetaria più velocemente restrittiva negli Stati Uniti e più graduale in Europa.

"L'inflazione crea dei trasferimenti di ricchezza, penalizza i settori più bassi, più poveri. Il governo finora ha speso già circa 30 miliardi proprio per mitigare l'effetto dei prezzi dell'energia sulle famiglie più vulnerabili e c'è stato un intervento anche sulle imprese. Continueremo a fare tutto quello che è necessario per aiutare i deboli e cercare anche di aiutare la produttività delle imprese".

Bisogna essere più vicini alle famiglie e alle imprese. Lo ha detto il premier Mario Draghi riferendosi agli effetti dei prezzi alti e dell'inflazione. Non si può perdere la battaglia sulla sicurezza alimentare altrimenti i Paesi che rischiano carestie e che già non stanno con l'Occidente si sentiranno traditi e non verranno mai dalla parte dell'alleanza.

Quello che può creare una spirale dei salari è l'inflazione, ma il prezzo dell'energia era alto anche prima delle guerra. Questo processo è di un accordo complessivo, in un momento difficile, che va gestito tutti insieme: sindacati, imprese e Governo devono lavorare insieme. Non c'è spazio per una parte sola che ignora altre due". Sull'inflazione il premier ha spiegato che "il tasso italiano, esclusi energia e cibo, è basso. Le aspettative di inflazione non sono particolarmente cresciute e questo vuol dire che le previsioni di una futura inflazione non sono ancora entrate nei comportamenti degli agenti economici".

Non si può perdere la battaglia sulla sicurezza alimentare altrimenti i Paesi che rischiano carestie e che già non stanno con l'Occidente si sentiranno traditi e non verranno mai dalla parte dell'alleanza.

"Vincere la battaglia per la sicurezza alimentare è importante anche da un punto di vista strategico perché viene diffusa l'interpretazione che la carestia è causata dalle sanzioni, no: è causata dalla guerra. Ma molti dei Paesi africani non sono dalla parte dell'Occidente", ha spiegato Draghi ricordando come tanti Paesi africani nel voto all'Onu sulla condanna dell'invasione russa si siano "astenuti".

"Sono dieci anni che sostengo che è necessario creare una capacità fiscale centrale. Certo è che fino al Next Generation Eu non si era fatto niente. E quello è stato un messaggio importantissimo e un precedente fondamentale. La solidarietà prima non si vedeva e in quell'occasione si è vista. È un precedente che è impossibile dimenticare e mi aspetto che verrà utilizzato". "I bisogni sono tanti ed è impensabile che possano essere affrontati solo con i bilanci nazionali", ha aggiunto.

"Non illudiamoci, queste sanzioni dureranno molto, molto, molto a lungo, quindi per forza di cose le linee commerciali verranno cambiate probabilmente per moltissimi anni, se non per sempre", ha osservato il capo del governo.

"È una situazione frustrante, di grande imbarazzo ma non si può fare altrimenti...", ha detto Draghi rispondendo a chi gli chiedeva se l'Ue sia consapevole che, pagando il gas russo, sta finanziando la guerra di Mosca.

"Il momento di massimo impatto di tutte le sanzioni fin qui approvate" sulla Russia "sarà da questa estate in poi".

"Lo status di candidato trova l'obiezione di quasi tutti i grandi Stati dell'Ue, tutti direi, esclusa l'Italia. Lo status di candidato al momento non è prevedibile per l'opposizione di questi Paesi ma immaginare un percorso rapido" per l'Ucraina "sì. E mi sembra che anche la Commissione sia d'accordo" su questa prospettiva. Così ha risposto a una domanda sulla possibile assegnazione dello status di candidato per l'Ue all'Ucraina già al Consiglio europeo di giugno.

Sul RePowerEu "non ci sono nuovi stanziamenti ma ci sono stanziamenti decisi in passato e che sono rilevanti. Secondo per il prossimo Consiglio europeo si discuterà anche di questo aspetto e bisogna essere però precisi su come usare questi fondi." "E ci sono vari Paesi che pensano di usare questi fondi oltre a noi", ha proseguito.

"Le Nazioni Unite hanno un ruolo di leadership" sul dossier sicurezza alimentare anche perché "hanno iniziato a lavorarci prima degli altri, si muovono soprattutto sulla strada di cercare di aprire i porti". "L'Ue collabora con l'Onu su questo fronte e sta però cercando di muoversi su un fronte alternativo", esaminando possibilità di transito "ferroviarie attraverso la Romania, la Polonia", ha aggiunto Draghi, osservando come, in questo secondo caso, "le possibilità di trasporto" degli alimenti "sono più limitate".

Bisogna che i generali facciano uno sforzo per parlarsi di più e capire che i soldi che si spendono alla fine sono tutti i nostri, ha aggiunto il presidente del Consiglio parlando della necessità di un maggiore coordinamento a livello europeo nel campo della difesa e dell'acquisto di armi. Draghi ha sottolineato che la strada per una difesa comune passa dall'interoperabilità delle attrezzature. Ma anche da una razionalizzazione degli acquisti poiché il fatto che in Europa si importi il 60% degli armamenti "è abbastanza stupefacente" alla luce delle tecnologie militari di cui dispongono i Paesi Ue. Il premier ha anche indicato la necessità di rispettare condizioni di reciprocità nel campo degli acquisti di armamenti specificando poi di non riferirsi agli Stati Uniti.

D'altronde, gli scostamenti di bilancio avevano una loro logica quando man mano si scoprivano quali erano le esigenze dovute all'emergenza pandemia. Ora non è più cosi. Bisogna guardare alle cose da fare e poi trovare le risorse e siamo sempre riusciti a farlo all'interno del bilancio. Comunque "non ho preclusioni ideologiche di fondo".

"Il governo quando si è formato, e sono stato chiarissimo, è un governo fermamente collocato nell'Ue, nel rapporto storico transatlantico. E si è mosso sempre su questo binario e continua a muoversi. È allineato con i partner del G7 e intende continuare su questa strada. Questo è quanto, non si fa spostare da queste cose", ha drtto il premier rispondendo ad una domanda sull'ipotesi del viaggio di Matteo Salvini a Mosca.

"Quello che ho detto anche al Copasir" riguardo ad eventuali rapporti di esponenti di forze che sono al governo è che "l'importante è che siano rapporti trasparenti".

Sul pagamento del gas il comportamento dell'Eni è stato "molto trasparente". Nel caso specifico, il pagamento viene considerato effettuato quando avviene il versamento in euro. Poi è un agente di Gazprom ad occuparsi della conversione in rubli, senza interessare la Banca centrale russa.

Infine, Draghi, si è detto non interessato a incarichi internazionali a Bruxelles o alla Nato al termine della sua esperienza di governo in Italia.

 

 

 

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