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Da Ue impulso a indagini su crimini di guerra in Ucraina

Sostegno finanziario a inchieste: 7,5 milioni per dati su scomparsi 

Ucraina: la giornata di guerra in immagini

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Le persone che hanno commesso queste atrocità saranno punite e portate davanti alla giustizia. L'Europa farà qualsiasi cosa perché vengano svolte indagini indipendenti sui crimini di guerra in Ucraina". Lo ha detto una portavoce della Commissione Ue, nel corso del briefing quotidiano, sottolineando che si stanno studiando "le disposizioni legali" e il supporto finanziario per le indagini, ricordando anche la visita della presidente Ursula von der Leyen e dell'alto rappresentante Ue Josep Borrel a Bucha "dove hanno potuto osservare con i propri occhi le atrocità che sono state commesse contro la società civile".

"La Commissione sta sostenendo questi sforzi anche finanziariamente" con "finanziamenti per attrezzature, esperti di attrezzature o il lavoro della rete che ha iniziato a formare le autorità giudiziarie per la istruzione di casi di crimini di guerra. L'Ue sta anche lanciando un progetto dedicato per 7,5 milioni di euro per sostenere le indagini per garantire la raccolta di dati sulle persone disperse e scomparse", ha spiegato un altro portavoce.

"La missione dell'Ue che era già in Ucraina prima della guerra avrà ora anche il compito di cooperare con il procuratore generale ucraino per garantire le indagini e la raccolta di prove sul campo. In questo contesto ministri degli Affari esteri e il commissario alla Giustizia Didier Reynders hanno incontrato lunedì il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan, prima del consiglio affari esteri, con il procuratore generale ucraino per discutere sostegni su misura". "Una cosa è chiara: non ci può essere impunità, i responsabili di atrocità e crimini di guerra in Ucraina dovranno risponderne e faremo tutto il possibile per questo.

"Ieri sera il commissario Ue alla Giustizia Reynders ha inviato una lettera ai ministri della giustizia dell'Ue per chiedere un ulteriore coordinamento a livello politico su questo metodo - ha spiegato poi un portavoce della Commissione Ue ancora sulle indagini sui sospetti crimini di guerra in Ucraina -. Dopo il successo del lancio della task force '' Freeze and Seize'" ('blocca e sequestra', la task force creata per le sanzioni, ndr) "la raccolta di prove a sostegno delle indagini su crimini di guerra è un'altra area dove la Commissione può fare azioni significative assieme agli Stati membri e ai paesi partner".

"Il commissario ha chiesto ai ministri di dare assistenza su un elenco di richieste che ha ricevuto dal procuratore generale ucraino. Sono incluse ad esempio richieste come la messa a disposizione di investigatori per la documentazione, esperti di crimini di guerra con esperienze forensi per l'archiviazione sicura delle prove, linee sicure di comunicazione" o formazione di investigatori. "Chiediamo agli Stati membri assistenza su queste richieste e continueremo a coordinare questi sforzi".

"In secondo luogo abbiamo iniziato a lavorare su una proposta di modifica del regolamento Eurojust e per fornire all'Ue la possibilità raccogliere e memorizzare legalmente le prove sui crimini di guerra" con "registrazioni audio e video", perché nelle regole esistenti non si "prevedeva una situazione di questa scala e di ci crimini di questa portata". Ci sarà una proposta in tal senso nei prossimi giorni. "In terzo luogo una squadra investigativa congiunta è stata istituita con l'Ucraina per raccogliere prove e indagare sui crimini di guerra che collaborerà anche con la Corte penale internazionale. Questa squadra sostenuta da Eurojust dovrebbe diventare il fulcro per lo scambio rapido di informazioni tra i procuratori. Il lavoro è in corso e stiamo sostenendo l'Ucraina con esperti e attrezzature".

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