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Gentiloni, regole debito non sono più realistiche

'Possibile approccio differenziato per Stato, serve creatività'

Il Commissario Ue all'economia, Paolo Gentiloni

Redazione Ansa

BRUXELLES - "I nostri indici di indebitamento sono aumentati in modo significativo, raggiungendo in media quasi il 100% del Pil nella zona euro. L'attuale norma, che prevede una riduzione annua del debito di un ventesimo del gap tra il totale e il limite del 60%, non è quindi più realistica. Dobbiamo chiederci se vogliamo regole formali che non siano applicabili o regole più realistiche che possano essere messe in atto. È con questo approccio che si possono trovare nuovi compromessi".

E' quanto ha sottolineato il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni in un'intervista rilasciata a diverse testate, tra le quali il portoghese Jornal de Negocios e il francese Les Echos. "Con i piani di rilancio, abbiamo l'opportunità di adottare un approccio differenziato, Stato membro per Stato membro. È possibile trovare un equilibrio tra le traiettorie di riduzione del debito nazionale, lasciate alla discrezione degli Stati membri ed una loro chiara attuazione. Detto questo, ci sono anche altre opzioni, come un approccio più centralizzato", ha spiegato Gentiloni secondo quanto si legge sul sito di Les Echos.

Sulla possibilità che siano modificati i Trattati, inclusa la regola del debito, Gentiloni tuttavia ha osservato: "Onestamente, non investirei capitale politico prezioso solo per modificare i Trattati, ciò costerebbe molta energia senza risolvere i problemi". E sull'idea di escludere gli investimenti green dal calcolo del debito Gentiloni si è limitato a sottolineare: "Penso che dobbiamo facilitare gli investimenti pubblici in azioni di transizione strategica. Dovremo investire a livello dell'Ue 520 miliardi di euro all'anno, entro il 2030, solo per guidare la nostra transizione climatica. La maggioranza di questi fondi deve provenire dal privato ma ci sarà ovviamente una parte di denaro pubblico, se non altro per colmare le lacune del mercato. Dobbiamo essere creativi per incoraggiare questi investimenti per il futuro a fronte delle spese correnti".

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