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Ft, Draghi al Colle manterrebbe Italia su strada riforme

Foglio britannico è sicuro, 'sua premiership si avvicina a fine'

Ft, Draghi al Colle manterrebbe Italia su strada riforme

Redazione Ansa

BRUXELLES - "La premiership riformista di Mario Draghi si avvicina alla fine". In un editoriale non firmato, espressione quindi della linea del quotidiano, il Financial Times scommette in maniera netta sull'elezione dell'ex governatore della Bce al Quirinale. Ma, viste "le turbolenze" già emerse in questi giorni in Italia, per il prestigioso foglio britannico l'arrivo di Draghi al colle più alto sarebbe tutt'altro che una cattiva notizia.

"Il peggior risultato sarebbero le elezioni anticipate che farebbero deragliare il piano di riforma e ripresa dell'Italia. In queste circostanze è meglio avere Draghi alla presidenza", scrive il Ft sottolineando come, al Quirinale, l'attuale premier italiano "potrebbe usare i suoi considerevoli poteri e la sua moral suasion per mantenere l'Italia sulla strada" delle riforme. 

"L'Italia - si legge nell'editoriale - ha potuto beneficiare di uno straordinario periodo di successo e stabilità sotto la leadership di Mario Draghi. L'economia si è ripresa grazie a considerevoli stimoli fiscali e il suo governo di unità nazionale ha cominciato a un programma di riforme e investimenti di lungo periodo, sostenuto dai 190 miliardi del Next Generation Ue".

"Sarebbe stato ingenuo aspettarsi miracoli da Draghi. I problemi economici e sociali dell'Italia sono profondi. Gli interessi particolari sono radicati. Draghi, che non si sarebbe mai candidato alle elezioni previste per il 2023, è stata una soluzione tampone. Ma la premiership riformista di Draghi, purtroppo, si è rivelata breve", sottolinea il quotidiano della City. E la ragione è la fine del mandato si Sergio Mattarella.

"La caccia al successore ha scatenato turbolenze politiche che stanno destabilizzando il governo. Alcuni dei 1.001 parlamentari e elettori regionali che voteranno il prossimo capo dello Stato a scrutinio segreto non vogliono Draghi, perché che sarà autoritario nel suo nuovo ruolo o perché "il suo trasferimento a Palazzo Quirinale potrebbe innescare elezioni anticipate", si legge nell'editoriale.

"Ma la mancanza di alternative realistiche e accettabili da tutte le parti significa che un'altra scelta potrebbe rivelarsi talmente divisiva da paralizzare il governo di unità nazionale o da portarlo alla caduta. E la candidatura polarizzante dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al quale manca l'integrità per l'incarico, ne è un esempio", rimarca il Financial Times. Che, per questo, si rivolge direttamente ai partiti italiani.

"Coordinare l'ascesa di Draghi e trovare un premier che lo possa sostituire mantenendo tutti assieme al governo sarà molto difficile. E potrebbe richiedere che 'i pesi massimi'" dei partiti "si uniscano alla squadra. Tranne Fdi, tutti hanno firmato un contratto con l'Ue quando hanno accettato il piano di ripresa. Devono assumersene la responsabilità"

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