BRUXELLES - "Io non supporto alcuna idea di scorporare alcun tipo di debito, perché 'buono', sostenibile o verde. Alla fine, il debito è sempre debito". Lo sottolinea al Financial Times il commissario Ue al Budget Johannes Hahn ponendosi così sulla sponda opposta rispetto a Italia e Francia che, in vista del dibattito sulla governance economica europea, spingono per escludere alcuni tipi di investimenti - a cominciare da quelli necessari alla transizione - dal conteggio del debito pubblico dei Paesi membri. L'austriaco Hahn, spiega il foglio della City, si pone così in scia con i cosiddetti Paesi frugali, in gran parte nel Nord dell'Europa.
Al Ft Hahn sottolinea di essere aperto ad una revisione del Patto che assicuri "una road-map specifica, fatta su misura" per la riduzione del debito di ciascun Paese membro. Ma, è l'avvertimento del commissario europeo, gli Stati non devono dare per scontato che i costi favorevoli del debito "possano durare per sempre". La commissione "deve mettere in campo un rigido monitoraggio e prendere provvedimenti nel caso tale road map non sia rispettata"; spiega ancora Hahn rimarcando come, "in termini di trasparenza, è chiaro che dobbiamo avere un quadro chiaro per la situazione di ogni Paese". Ma la presidenza francese ha tutt'altra visione. Al Ft Pascal Canfin, europarlamentare molto vicino al presidente Emmanuel Macron, spiega che un compromesso dovrebbe includere l'esclusione da ogni calcolo del debito e del deficit di "una quota di investimenti green".
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