Rubriche

Commissione lancia minimum tax sulle multinazionali

Gentiloni, fermiamo corsa al ribasso in Ue

Commissione lancia minimum tax sulle multinazionali

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Commissione europea lancia la sua minimum tax per le multinazionali. La proposta presentata oggi da Bruxelles segue l'accordo internazionale già raggiunto all'Ocse da 137 Paesi per un'aliquota fiscale effettiva del 15% e stabilisce come sarà applicata "in modo coerente e corretto" in tutta Europa. Le norme proposte si applicheranno a qualsiasi grande gruppo, sia nazionale che internazionale, con una società madre o una controllata situata in uno Stato membro.

"Non stiamo abolendo la concorrenza fiscale, non stiamo introducendo un'armonizzazione dell'imposta sulle società nell'Ue. Quello che stiamo introducendo è un tetto alla corsa al ribasso". Lo ha detto il commissario europeo per l'economia, Paolo Gentiloni, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla proposta di direttiva presentata dalla Commissione europea per l'introduzione della minimum tax per le multinazionali concordata in seno all'Ocse. Con questa proposta, si stabilisce che tutti abbiano "almeno questo 15% di aliquota effettiva", ha precisato il commissario, evidenziando che "molti Paesi, compresa l'Italia, hanno un livello di tassazione delle società molto più elevato e questa differenza verrà mantenuta".

L'accordo internazionale, finalizzato lo scorso ottobre all'Ocse, si fonda su due pilastri: il primo riguarda la parziale redistribuzione dei diritti di imposizione e il secondo la tassa minima per le multinazionali. Su quest'ultimo pilastro, nel disegno di legge di Bruxelles si prevede che se l'aliquota effettiva minima non è imposta dal Paese in cui una società a bassa imposizione è ubicata, sono previste disposizioni che consentono allo Stato membro della società madre di applicare un'imposta complementare.

La proposta garantisce inoltre un'imposizione effettiva nel caso in cui la società madre sia situata al di fuori della Ue in un Paese a bassa imposizione che non applica norme equivalenti. In linea con quanto concordato in seno all'Ocse, sono previste anche alcune eccezioni: per ridurre l'impatto della minimum tax sui gruppi che svolgono attività economiche reali, le imprese potranno escludere un importo di reddito pari al 5% del valore dei beni materiali e al 5% dei salari. Le norme prevedono inoltre l'esclusione di importi minimi di profitto, al fine di ridurre l'onere di conformità in situazioni a basso rischio. Questo significa che "quando i profitti e i ricavi medi di una multinazionale in un dato Paese sono inferiori a determinate soglie minime, tale reddito non è preso in considerazione nel calcolo dell'aliquota", spiega Bruxelles.

Per l'attuazione del primo pilastro in Ue, saranno adattate le norme internazionali sulle modalità di ripartizione tra più Paesi dei diritti di imposizione sugli utili societari delle multinazionali più grandi e più redditizie, allo scopo di riflettere la natura mutevole dei modelli di business e la capacità delle imprese di operare senza una presenza fisica. La Commissione europea presenterà inoltre una proposta sulla riassegnazione dei diritti di imposizione nel 2022, una volta concordati gli aspetti tecnici della convenzione multilaterale

Leggi l'articolo completo su ANSA.it