BRUXELLES - "La Commissione europea propone oggi un accordo su misura per la fornitura di medicinali all'Irlanda del Nord". Lo ha annunciato il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic alla conferenza stampa congiunta con la commissaria europea alla salute Stella Kyriakikes sull'attuazione del protocollo sull'Irlanda del nord. "Ciò significa che tutti nell'Irlanda del Nord avranno accesso agli stessi medicinali contemporaneamente come avviene nel Regno Unito - ha aggiunto -, garantendo nel contempo che l'integrità del mercato unico dell'Ue sia protetta".
Sefcovic ha poi affermato che i colloqui con la controparte britannica, vale a dire con Lord Frost riprenderanno a gennaio. La Commissione europea ha poi precisato in una nota che "fino a quando questi nuovi accordi non saranno in vigore, gli accordi esistenti continueranno ad essere validi in modo che le persone nell'Irlanda del Nord abbiano la prevedibilità e la certezza giuridica di cui hanno bisogno. Le discussioni continueranno sui medicinali veterinari".
Secondo la Commissione "ampio impegno è stato svolto anche in altre aree per trovare soluzioni per ridurre significativamente i processi per le merci che si spostano dalla Gran Bretagna verso l'Irlanda del Nord, garantendo nel contempo la protezione del mercato unico dell'Unione europea attraverso una serie di condizioni e garanzie".
L'Unione europea ha "proposto soluzioni su misura che semplificherebbero notevolmente le procedure per gli operatori sul campo e quindi faciliterebbero il flusso di merci tra la Gran Bretagna e l'Irlanda del Nord. Questo lavoro copre sia le dogane che la circolazione dei prodotti sanitari e fitosanitari", prosegue la nota dell'esecutivo comunitario.
"Siamo fiduciosi che le nostre proposte realizzeranno i loro obiettivi, se il governo del Regno Unito ricambierà gli sforzi dell'Unione e si impegnerà sia a facilitare la circolazione delle merci tra la Gran Bretagna e l'Irlanda del Nord sia a garantire le garanzie necessarie per proteggere il mercato unico dell'Ue", conclude Bruxelles.
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