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Ue, nessuna manipolazione mercati, prezzi del gas scenderanno

Paesi Nord, no a interventi su mercato gas-elettricità

Redazione Ansa

BRUXELLES - Nessuna evidenza di manipolazione del mercato, gli alti prezzi del gas sono transitori e dovrebbero scendere "significativamente" in aprile. Sono le conclusioni della valutazione preliminare dell'Agenzia Ue per la cooperazione dei regolatori dell'energia (Acer) sul picco delle quotazioni in Europa e sulla struttura del mercato. Il documento sarà presentato domani ai ministri Ue dell'energia. Secondo l'Acer, il passaggio a prezzi del gas più flessibili (on the spot) ha permesso all'Europa di risparmiare 70 miliardi di dollari sull'import nell'ultimo decennio rispetto ai vecchi contratti a lungo termine indicizzati sul petrolio.

Secondo le conclusioni di Acer, l'allineamento dei prezzi di gas ed elettricità, indicato soprattutto dalla Francia come un fattore di distorsione del mercato, è la normalità da circa un decennio. L'impatto dei rincari, avverte l'Agenzia, potrebbe colpire più severamente i paesi con elevata dipendenza dal gas e bassa connettività delle reti elettriche con i vicini. Il rapporto era stato annunciato dalla Commissione europea nell'ambito della Comunicazione sulle misure a disposizione degli Stati per attenuare l'impatto del caro prezzi. I ministri Ue discuteranno delle conclusioni preliminari dell'Agenzia con sede a Lubiana, preparando il terreno al confronto tra i leader europei, che torneranno sul tema del caro prezzi nel Consiglio europeo del 16 e 17 dicembre. 

I Paesi del Nord Europa fanno muro contro possibili interventi Ue sul mercato del gas e dell'elettricità per mitigare gli effetti dell'impennata dei prezzi dell'energia, che sta trascinando anche l'inflazione. "Non possiamo sostenere alcuna misura che rappresenti un allontanamento dai principi competitivi del nostro design del mercato dell'elettricità e del gas", scrivono Germania, Austria, Paesi Bassi, Danimarca, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo e Lettonia in un documento congiunto.

I nove governi sottolineano che "deviare da questi principi" di concorrenza "comprometterebbe la decarbonizzazione economicamente vantaggiosa del nostro sistema energetico, comprometterebbe l'accessibilità economica e rischierebbe la sicurezza dell'approvvigionamento". "Approcci alternativi di progettazione del mercato - aggiungono nel documento -, ad esempio sotto forma di limiti di prezzo o prezzi medi dipendenti dalla tecnologia basati sul mix nazionale, possono seriamente rischiare di mettere in pericolo la sicurezza dell'approvvigionamento; aumentare i costi dell'integrazione della generazione variabile di energia rinnovabile nel lungo periodo; e minare l'integrazione del mercato europeo dell'elettricità".

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