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Lituania, bene solidarietà Ue sui migranti ma ora soluzioni

Amendola, chiesto di fare punto a vertice leader Ue

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Redazione Ansa

BRUXELLES - In preparazione del Consiglio europeo di ottobre, la Lituania richiama l'importanza di discutere della questione migratoria. "Siamo grati della solidarietà degli Stati membri e delle istituzioni Ue, in particolare per le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo stato dell'Unione, ma la crisi non è finita e dobbiamo lavorare alle soluzioni per il futuro", ha detto il viceministro per gli Affari europei lituano, Arnoldas Pranckevicius, arrivando al Consiglio affari generali Ue, oggi a Bruxelles. "Occorre che gli Stati membri abbiano gli strumenti per affrontare" le migrazioni, "e gli attacchi ibridi da parte di Paesi terzi che strumentalizzano" i migranti "per fini politici", come sta facendo la Bielorussia, ha detto Pranckevicius.

"L'Italia ha chiesto che al prossimo Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre si discuta di immigrazione, sull'onda delle decisioni di giugno. Una proposta che è stata sostenuta da molti Paesi". Lo ha detto il sottosegretario agli affari europei, Enzo Amendola, lasciando il Consiglio Affari generali Ue. Al vertice di giugno "è stato previsto che la gestione delle migrazioni non sia solo dentro frontiere Ue, ma anche" fuori, "con strumenti di cooperazione, con aiuti ai Paesi di origine o di transito. Vale per tutte le rotte". Al vertice di ottobre "abbiamo chiesto un aggiornamento su iniziative e risorse nel bilancio Ue", ha spiegato.

"Abbiamo sempre denunciato troppo ritardo sull'accordo sul Patto sull'asilo e migrazione - ha spiegato Amendola -. Nel suo discorso sullo stato dell'Unione la presidente" Ursula von der Leyen "ha sottolineato che è un ritardo doloroso. Occorre superare gli ostacoli, i veti, ed arrivare ad un accordo. Allo stesso tempo al consiglio di giugno abbiamo chiesto di avere una proiezione esterna. L'Europa non può parlare di migrazione solo al suo interno, ma deve costruire solidarietà fuori dai propri confini, per evitare tragedie come quelle che conosciamo nel Mediterraneo".

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