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Ungheria risponde a Ue su infrazione Lgbt, non discriminiamo

Varga, ci puniscono perché non lasciamo entrare lobby in scuole

Ungheria risponde a Ue su infrazione Lgbt, non discriminiamo

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Nella risposta inviata al Commissario Ue, Thierry Breton, con scadenza mercoledì, ho espresso molto chiaramente la posizione del governo ungherese sulla procedura di infrazione avviata a causa della legge sulla protezione dell'infanzia, sottolineando anche gli errori nella messa in mora" dell'Esecutivo europeo. Lo scrive su Facebook la ministra della Giustizia ungherese, Judit Varga, che accusa Bruxelles di cercare di punire Budapest "perché non lascia entrare la lobby Lgbtq nelle scuole e negli asili ungheresi".

"In base ai trattati e alla Carta dei diritti fondamentali, né l'Unione né nessun altro organismo ha il diritto di stabilire come i genitori ungheresi debbano crescere i propri figli - scrive Varga, aggiungendo che "nessuno può obbligarli a lasciare che i propri figli ricevano informazioni sessuali senza la loro approvazione o che si trovino di fronte a contenuti dannosi inappropriati per la loro età". "Respingiamo categoricamente l'assunto che lo scopo della legge sarebbe l'esclusione o la discriminazione, si tratta solo dell'educazione dei bambini ungheresi e della protezione dei minori", aggiunge la ministra ungherese, affermando che "la legge non interferisce in alcun modo nella vita degli adulti, né viola in alcun modo i diritti delle minoranze sessuali". "In Ungheria - conclude - sono garantiti i diritti delle minoranze religiose, etniche, sessuali ed eventuali.

La Legge fondamentale ungherese vieta severamente e le nostre leggi puniscono severamente qualsiasi esclusione e discriminazione delle minoranze". Il 15 luglio la Commissione ha avviato una procedura d'infrazione nei confronti di Ungheria e Polonia sull'uguaglianza e la tutela dei diritti fondamentali, in particolare per le comunità Lgbtq. Ieri scadevano i due mesi concessi ai due Paesi per replicare alle lettere di messa in mora dell'Esecutivo.

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