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Corte Conti Ue, aiuti per la crisi del latte dovevano essere più mirati

Durante la crisi 2014-16 in seguito all'embargo russo

Corte Conti Ue, aiuti crisi latte dovevano essere più mirati

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Commissione europea ha reagito rapidamente all'embargo russo sui prodotti lattiero-caseari Ue, ma ha tardato troppo nel fornire gli incentivi alla riduzione della produzione che hanno contribuito a riportare i prezzi agli allevatori alla normalità. E' il parere della Corte dei Conti Ue, che ha analizzato l'efficacia degli interventi di mercato dell'Ue a sostegno del settore latte in crisi nel 2014-16.

All'epoca, il blocco delle importazioni da parte della Russia per lo scontro sull'Ue sulla Crimea, insieme alla fine delle quote (2015) e una domanda globale che aumentava meno del previsto crearono le condizioni per un crollo dei prezzi. Dopo un primo, tempestivo, intervento a sostegno dei paesi più colpiti, solo nel 2016 la Commissione decise di elargire fondi Ue ai produttori in cambio di una riduzione volontaria della produzione.

Tuttavia, sottolineano i revisori, in risposta a prezzi al minimo storico molti allevatori avevano già ridotto la produzione, mentre gli altri affrontavano una crisi di liquidità solo parzialmente alleviata dai fondi Ue. Soprattutto in una prima fase, infatti, la distribuzione fu affidata alla discrezionalità dei paesi membri che, sottolinea la Corte dei Conti, non hanno prestato molta attenzione a fornire aiuti mirati.

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