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Bruxelles chiama Napoli, in arrivo una montagna di risorse

Webinar Ansa-Il Mattino: "Ma occorrono rapidità e best practice"

Redazione Ansa

NAPOLI - La sfida è di quelle ambiziose: in palio "una montagna di risorse pubbliche che stanno per piovere sulla Campania". Tuttavia per vincere la partita "non basterà essere ambiziosi - spiega il direttore per lo sviluppo sostenibile della Dg Regio della Commissione Ue, Nicola De Michelis - occorrerà anche essere pragmatici e rapidi nell'approntare progetti coerenti col prossimo piano di investimenti europei 2021-27 all'insegna soprattutto di due chiavi di lettura, il cambiamento climatico e l'economia circolare".

Bruxelles chiama Napoli nel webinar promosso da Ansa e Il Mattino sulla sfida dello sviluppo sostenibile che ha messo attorno allo stesso tavolo - moderati dall'editorialista de Il Mattino Nando Santonastaso e dal responsabile della sede Ansa di Bruxelles Enrico Tibuzzi - oltre al rappresentante della Commissione Ue, la Regione Campania con l'assessora alla Ricerca, Valeria Fascione, e il presidente degli industriali di Napoli, Maurizio Manfellotto.

La Campania - secondo un'analisi condotta dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa per conto dell'ANSA - ha destinato circa il 45% del totale delle risorse europee del piano 2014-20 allo sviluppo sostenibile, collocandosi al terzo posto nella speciale graduatoria dietro solo alla Provincia autonoma di Bolzano (50%) e alla Sicilia (47%). Un dato da cui ripartire in vista del prossimo ciclo di fondi strutturali, quello 2021-27.

"Parliamo di una sfida straordinaria - ha sottolineato De Michelis - e di una spesa quintuplicata nei prossimi anni. Ma bisogna accelerare e chiudere il programma attuale entro il 2023 per poi pensare a quello successivo dal prossimo anno. Ci sono ancora più del 50% delle risorse da giustificare alla Commissione. La Campania ha identificato obiettivi importanti, il problema è la messa a terra di tutto questo. Serve capacità di gestione di queste risorse, ma non solo a livello locale, anche a Roma".

"L'obiettivo - ha spiegato l'assessore Fascione - è far atterrare il prima possibile in modo efficiente i fondi sulla realtà locale. Al 31 dicembre 2020 abbiamo superato di 50 milioni il target. Si può fare di meglio, ma quando ci si dà programmi ambiziosi come abbiamo fatto noi qualche ostacolo è inevitabile specie se ci sono piccoli comuni coinvolti che necessitano di accompagnamento. Siamo concentrati nel chiudere in modo efficace il programma 14-20. Abbiamo investito molto in tecnologia, ricerca e innovazione. Eravamo settimi per numero di start up, ora siamo la terza regione italiana e sempre più fondi privati vengono ad investire da noi".

Critico il presidente dell'Unione Industriali di Napoli, Maurizio Manfellotto, sui risultati degli ultimi cicli di programmazione dei fondi Ue: "Il divario con le altre aree del Paese e l'Europa resta e si è aggravato. Questo perché i fondi europei - evidenzia - continuano ad essere utilizzati in sostituzione e non in aggiunta a quelli nazionali. Bisogna cambiare registro e dobbiamo farlo tutti. Servono rapidità e progettualità. E spingere al massimo il partenariato. Pubblico e privato devono agire come fossero un consorzio".

"Bisogna essere capaci di spendere - osserva De Michelis - e bisogna essere ambiziosi, ma anche molto pragmatici. Sapendo che la Commissione metterà al centro dei prossimi pacchetti il cambiamento climatico e l'economia circolare".

Un invito che trova d'accordo l'assessore Fascione: "Visione ma anche pragmatismo oltre alla sinergia pubblico-privato. Il progetto di rigenerazione urbana in corso a San Giovanni a Teduccio, a Napoli, risponde a queste logiche. Il prossimo passo è il polo dell'innovazione sostenibile che abbraccia digitale e sostenibilità nell'area 'ex manifattura tabacchi' con centri di ricerca pubblici e privati".

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