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Fonti Ue, Alitalia ha già avuto aiuti salvataggio dati a Tap

Con prestito ponte da 900 mln del 2017 ancora oggetto d'indagine

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Redazione Ansa

BRUXELLES -La compagnia portoghese Tap si è vista approvare dall'Ue 1,2 miliardi di euro di aiuti pubblici sotto forma di sussidi di salvataggio e ristrutturazione, un tipo di aiuti possibile solo una volta in 10 anni e che Alitalia ha già ricevuto nel 2017 con il prestito ponte da 900 milioni non ancora approvato dall'Ue. Si apprende a Bruxelles da fonti vicine al dossier a seguito delle dichiarazioni del dg di Alitalia, Giancarlo Zeni, sul vettore portoghese in crisi prima del Covid che ha ricevuto l'ok Ue. Come Alitalia, Tap non ha potuto ricevere il sostegno nell'ambito del quadro temporaneo Ue per gli aiuti di Stato, spiegano le fonti.

 

Vista la situazione di difficoltà in cui versava Tap, la Commissione ha valutato gli aiuti concessi dal Portogallo in relazione agli orientamenti comunitari in materia di salvataggio e ristrutturazione. Si tratta di un tipo di sostegno pubblico ammissibile, secondo quanto si legge sul testo legale Ue, "solo quando le imprese hanno esaurito tutte le opzioni di mercato e qualora gli aiuti siano necessari per conseguire un obiettivo ben definito di interesse comune". Inoltre, le società possono ricevere questo tipo di aiuti "solo una volta ogni dieci anni, seguendo il principio dell'aiuto 'una tantum'".

Alitalia ha già usufruito di questa possibilità in quanto, evidenziano le fonti, nel 2017 ha ricevuto 900 milioni di euro, misura notificata dal governo italiano solo nel 2018 e presentata come aiuti di salvataggio e ristrutturazione. L'antitrust Ue sta ancora valutando la compatibilità di quel prestito, insieme ad un secondo da 400 milioni erogato alla compagnia nel 2019. A livello procedurale, secondo gli orientamenti comunitari, quel tipo di aiuti dovrebbero essere restituiti entro sei mesi e, se questo non accade, bisognerebbe presentare un piano di ristrutturazione, oppure come terza alternativa bisognerebbe mettere in liquidazione la società. (ANSA).

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