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Per Ue restano nodi da sciogliere su asset e slot Alitalia

Ue, situazione Air France e Lufthansa diversa

Ue, situazione Air France e Lufthansa diversa da Alitalia

Redazione Ansa

BRUXELLES - Nel dialogo tra il governo e Bruxelles su Alitalia sono stati compiuti alcuni progressi ma la soluzione non è dietro l'angolo e restano ancora alcuni nodi da sciogliere sul brand, il trasferimento degli asset e la cessione degli slot. È quanto si apprende a Bruxelles da fonti vicine al dossier. La Commissione Ue vuole valutare il pacchetto proposto dal governo nel suo insieme e si aspetta che la cessione degli slot sia proporzionale al ridimensionamento della flotta e del personale, spiegano le stesse fonti, evidenziando che i negoziati a livello tecnico proseguono anche sulla discontinuità del perimetro aziendale di Ita.

Il braccio di ferro tra Bruxelles e l'Italia continua soprattutto sui due fronti della cessione delle bande orarie di decollo e atterraggio e del trasferimento degli asset. Secondo le norme comunitarie, la newco può acquisire gli slot in proporzione alla propria capacità di volo e, sebbene non vi sia una soglia di riferimento per ottenere l'ok di Bruxelles, spiegano le fonti, la riduzione degli slot deve seguire una logica. Deve cioè esserci una corrispondenza con il ridimensionamento degli asset e del personale. La partita è poi ancora aperta anche sul fronte del passaggio dei rami aziendali dalla vecchia alla nuova compagnia. Affinché il perimetro di Ita sia diverso, alla nuova compagnia non potranno fare capo tutti gli asset (aviation, handling, manutenzione) della vecchia Alitalia. Le proposte del governo su questi elementi saranno fondamentali per la Commissione europea anche per promuovere la scelta - ormai data per certa - di abbandonare il marchio di Alitalia, valutandola all'interno di un quadro complessivo di misure volte a garantire una reale discontinuità economica.

"La Commissione Ue ha applicato la stessa valutazione" fatta per Alitalia "ad altre compagnie nella stessa situazione, comprese Corsair e Tap. Al contrario, Air France e Lufthansa non erano in difficoltà alla fine del 2019". Lo ha spiegato all'ANSA un portavoce dell'esecutivo Ue parlando degli aiuti di Stato concessi alle compagnie aree.

Il contesto è diverso anche per il taglio degli slot chiesto dall'Ue. "Air France e Lufthansa hanno dovuto cederne dove avevano una presenza significativa per garantire una concorrenza effettiva", mentre per Alitalia si tratta di dimostrare la discontinuità economica tra la vecchia e la nuova compagnia.

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