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A Bruxelles quinta Conferenza donatori per la Siria, con Onu e Ue

Di Maio, serve soluzione politica guidata dai siriani

Progetto WeWorld Aics in Siria

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Sono orgoglioso di annunciare che l'Ue riconferma il suo impegno" con la Siria "con lo stesso importo deciso l'anno scorso, quindi ci impegniamo per il 2022 un importo di 560 milioni di euro". Lo ha annunciato l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell alla quinta Conferenza dei donatori sulla Siria co-presieduta dall'Ue e dall'Onu. "Continueremo ad impegnarci con la Siria per sostenere il popolo", ha aggiunto Borrell.

L'Onu spera di raccogliere almeno 10 miliardi di dollari (circa 8,5 miliardi di euro) da destinare alle operazioni di soccorso, a dieci anni dallo scoppio delle violenze armate.

L'obiettivo generale delle Conferenze di Bruxelles è continuare a sostenere il popolo siriano e mobilitare la comunità internazionale a sostegno di una soluzione politica globale e credibile al conflitto siriano, in linea con la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

"Ancora una volta dobbiamo asserire a voce alta che l'unico modo per uscire dalla crisi siriana è una soluzione politica guidata dai siriani, agevolata dalle Nazioni Unite in linea con la risoluzione 2254. Senza una soluzione di questo tipo sarebbe difficile per la comunità internazionale sostenere una vera e propria ricostruzione". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla conferenza.

Come per le quattro edizioni precedenti, la quinta conferenza affronterà anche le questioni umanitarie e di resilienza più critiche che interessano i siriani e le comunità che ospitano rifugiati dalla Siria, sia all'interno del paese che nella regione e rinnoverà il sostegno politico e finanziario della comunità internazionale per i vicini della Siria, in particolare Giordania, Libano e Turchia, nonché Egitto e Iraq.

La conferenza fornirà anche una piattaforma interattiva per il dialogo con la società civile e le ong attive in Siria e nella regione. Il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari Mark Lowcock ha affermato che i bisogni non sono mai stati così grandi, stimando che oltre 13 milioni di persone in Siria hanno bisogno di assistenza umanitaria e che almeno 24 milioni di persone hanno bisogno di assistenza nel Paese e nei Paesi della regione.

 

 

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