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Ad Atene riprendono i colloqui Turchia-Grecia

Secondo summit dopo le tensioni nel Mediterraneo orientale

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan

Redazione Ansa

ISTANBUL - Riprendono oggi ad Atene le consultazioni politiche tra Turchia e Grecia sulle numerose dispute bilaterali, a partire dai confini marittimi. Si tratta della seconda riunione dall'inizio dell'anno, dopo che i colloqui in questo formato erano ripresi lo scorso 25 gennaio a Istanbul, superando un'impasse che durava dal 2016. Quello odierno è il 62/mo appuntamento dall'inizio di questi incontri, nel 2002, che finora non hanno tuttavia portato ad accordi significativi.

Alla vigilia del vertice, la Turchia ha inviato una nota diplomatica a Grecia, Israele e Ue, chiedendo che le venga richiesta un'autorizzazione formale prima di effettuare nella sua auto-dichiarata piattaforma continentale attività legate alla costruzione del cavo di alimentazione sottomarino EuroAsia Interconnector, che mira a collegare le reti elettriche di Grecia, Cipro e Israele. Il ritorno al dialogo tra Ankara e Atene è giunto dopo le forti tensioni dei mesi scorsi, legate in particolare alle dispute sulle risorse energetiche nel Mediterraneo orientale, che avevano anche fatto temere un'escalation militare.

Molte restano le distanze tra i due Paesi, storicamente avversari nella regione, che non concordano neppure sull'oggetto dei colloqui: Atene intende infatti limitarsi alla definizione delle frontiere nel mar Egeo, mentre Ankara vuole includere nella discussione anche il relativo spazio aereo e la sovranità sulle importanti risorse energetiche dell'area. Il vertice si tiene a dieci giorni dal Consiglio europeo, che tornerà a discutere del rapporto con la Turchia e di eventuali sanzioni per le sue "azioni unilaterali e provocazioni" nel Mediterraneo orientale, per cui è già stata definita una lista di soggetti nel mirino.

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