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Lagarde, Draghi è una fortuna per l'Italia, ripresa nel 2021

Assist della Bce a esecutivo, non ritirare stimoli troppo presto

Lagarde, Draghi è fortuna per Italia, ripresa nel 2021

Redazione Ansa

ROMA - "E' una fortuna" per l'Italia e l'Europa l'arrivo di Mario Draghi alla guida del governo per "far ripartire" il nostro paese. La presidente della Bce Christine Lagarde usa parole entusiaste per il nuovo ruolo del suo predecessore e preconizza che il 2021 sarà "l'anno della ripresa" per l'Eurozona. Un endorsement abbastanza prevedibile visto che l'attuale numero uno di Francoforte sta proseguendo nel solco tracciato da Draghi con il varo di misure straordinarie e di una politica monetaria accomodante ma che è accompagnato da una mano tesa più concreta. La Lagarde, nella sua intervista al Journal du Dimanche, ha infatti ammonito i paesi europei "a non ripetere gli errori del passato togliendo in una sola volta gli stimoli" ma attuando una riduzione flessibile. Una posizione oramai lontana dalla difesa ortodossa dell'austerità con la quale in passato era identificata la Bce. Ed è un atteggiamento questo che certo faciliterà il compito di Draghi e del suo esecutivo che, oltre a impostare il Recovery plan, dovrà gestire la difficile fase di uscita dai provvedimenti emergenziali: dal credito garantito alle imprese, alla flessibilità per le banche e alle moratorie per aziende e famiglie. Capitoli che coinvolgono certamente la Commissione europea ma nei quali la Bce ha un ruolo importante con i programmi straordinari in atto e l'acquisto dei titoli di Stato italiani che rendono Francoforte in possesso di una larga quota del nostro debito pubblico. Un'uscita progressiva e graduale, non a caso, è stata invocata anche dal governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco e potrebbe venire incontro ai desiderata dei partiti della neo maggioranza di tutelare vasti settori della popolazione italiana e di non eliminare di colpo alcuni provvedimenti economici 'bandiera'. Certo la Bce (e lo stesso Draghi) chiede di non sussidiare all'infinito alcuni settori in crisi e anzi di accelerare nel passaggio verso alcuni comparti con futuro e più sostenibili, proteggendo tuttavia i lavoratori nella difficile fase di transizione con politiche attive più efficaci. Sicuramente a Francoforte non vogliono 'scorciatoie': ancora la Lagarde è tornata a scartare nettamente la possibilità che la Bce cancelli il debito Covid, una possibilità già rifiutata dal vicepresidente De Guindos e che ciclicamente riaffiora nel dibattito politico europeo, in Italia come in Spagna e in altri paesi. La cancellazione "è inconcepibile" e sarebbe una "violazione del trattato europeo che vieta strettamente il finanziamento monetario degli Stati" ha affermato. "Questa regola costituisce uno dei pilastri fondamentali dell'euro". "Se l'energia profusa per chiedere un'annullamento fosse dedicata a un dibattito sul suo utilizzo" su quali settori investire e come incide sulla spesa pubblica "sarebbe molto più utile" ha aggiunto".

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