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Accordo Ue sulla governance del Recovery, 3 anni per chiedere i fondi

Gentiloni, ora piani nazionali ambiziosi e credibili

Redazione Ansa

BRUXELLES - Il Parlamento Ue e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla governance e il funzionamento del Recovery fund, che conferma in larga parte le linee guida già fissate dal Consiglio il mese scorso. I negoziatori hanno ribadito che i piani nazionali di ripresa e resilienza, che dovranno basarsi sulle raccomandazioni della Ue, saranno ammissibili al finanziamento se si concentreranno su sei settori di rilevanza europea: la transizione verde tra cui biodiversità, trasformazione digitale, coesione economica e competitività, coesione sociale e territoriale, preparazione e reazione istituzionale alle crisi, politiche per bambini e giovani, comprese istruzione e formazione.

Anche il Parlamento avrà un ruolo: ogni due mesi la Commissione (responsabile del monitoraggio e dell'attuazione del Recovery) potrà essere invitata dagli eurodeputati a discutere i dettagli dell'attuazione dei piani nazionali, e dovrà prendere in considerazione i loro pareri.

Il Recovery ha a disposizione 672,5 miliardi di euro in prestiti e sovvenzioni, a partire dal 1 febbraio 2020. I fondi saranno disponibili per tre anni e i governi possono richiedere fino al 13% di pre-finanziamento per i loro piani di ripresa. I pagamenti arriveranno fino al 31 dicembre 2026. 

Il Recovery fund "apre la strada alla Ue, non solo per ricostruire la sua economia dopo la pandemia ma anche per trasformarla", e "per rendere questa opportunità un successo, Commissione e autorità nazionali devono lavorare mano nella mano per approvare rapidamente e poi attuare piani di ripresa ambiziosi e credibili": lo ha detto il commissario all'economia Paolo Gentiloni commentando l'accordo tra Consiglio e Parlamento sulla governance del fondo. "Abbiamo adesso una possibilità unica di dare seguito ai nostri impegni ambientali, accelerare la transizione digitale, rafforzare le competenze e affrontare le disuguaglianze", ha detto il commissario.

"Grande soddisfazione per la chiusura del negoziato con Consiglio e Commissione sul Recovery and Resilience Facility. Il Parlamento europeo ha ottenuto l'aumento dal 10 al 13% degli anticipi del Recovery Fund. Questo significa che i paesi che ne hanno maggior bisogno avranno più soldi proprio nel momento più grave e acuto della crisi". Lo ha affermato il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. "Inoltre voglio sottolineare che abbiamo ottenuto un legame più stretto del finanziamento agli obiettivi del Green Deal, della trasformazione digitale, della coesione e della solidarietà sociale - ha aggiunto -. Ringrazio il Team negoziale del Parlamento per il prezioso lavoro. In questi momenti difficili il Parlamento continua ad essere dalla parte dei cittadini".

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