BRUXELLES- "Non ci devono essere dubbi: abbiamo lo statuto di Varosha che sta nelle risoluzioni del consiglio Onu ed il suo rispetto è della massima importanza. I nostro capi di stato e di governo lo hanno ribadito e i ministri degli esteri stanno seguendo da vicino la situazione. Ed il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha tenuto un'udienza a porte chiuse il mese scorso. Siamo tutti molto preoccupati sugli sviluppi sul terreno". Lo ha sottolineato l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo. "Lo scorso 13 ottobre ho chiesto che fossero subito fermate le azioni in corso e il rispetto delle risoluzione delle Nazioni Unite. Come l'Onu anche l'Ue ritiene che la Turchia sia responsabile per la situazione sul campo", ha aggiunto.
"Non ci stiamo piegando, stiamo cercando di avviare delle attività diplomatiche, stiamo cercando di preparare il Consiglio europeo e spetterà ai leader adottare una decisione: ci saranno sanzioni oppure no. Sarà il consiglio discuterne, non spetta a me", ha detto ancora Borrell.
Il portavoce del servizio degli affari esteri della Ue, l'ufficio dell'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, è invece intervenuto in giornata sulla vicenda della nave mercantile turca ispezionata da Irini nel Mediterraneo. "L'ispezione di una nave turca da parte dell'operazione Eunavfor Irini era in linea con il mandato di Irini approvato dall'Unione Europea e dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza", ha scritto Peter Stano su Twitter.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it