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Avv. Corte Ue, Stati possono limitare pagamenti in contanti

Per motivi di interesse pubblico

Redazione Ansa

BRUXELLES - Il diritto dell'Unione prevede, in principio, un obbligo di accettazione del contante in euro per il pagamento dei debiti pecuniari. L'Unione e gli Stati membri possono, però, nell'esercizio di competenze diverse da quella riguardante la politica monetaria, porre, a determinate condizioni, limiti all'uso delle banconote come mezzo di pagamento, per motivi di interesse pubblico. E' il parere (non vincolante), dell'avvocato generale della Corte dell'Ue, Giovanni Pitruzzella, in merito ad una causa impugnata in Germania, dove due cittadini, tenuti a corrispondere il canone radiotelevisivo, hanno offerto di pagare in contanti.

Invocando il proprio regolamento sulle procedure di pagamento dei canoni televisivi, che esclude la possibilità di pagare il canone in contanti, l'organismo di radiodiffusione ha respinto le offerte di pagamento dei due cittadini ed ha inviato loro ingiunzioni di pagamento. I due hanno impugnato tali ingiunzioni e la controversia è giunta fino alla Corte amministrativa federale, che si è rivolta alla Corte di giustizia europea.

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