(ANSA) - PERUGIA, 23 SET - Il Green deal europeo per frenare
la deriva ambientale e avviare un nuovo sviluppo agricolo e
industriale che scelga come pilastro fondante la sostenibilità,
così da rendere l'Europa il primo continente a impatto climatico
zero e al tempo stesso capace di creare nuovi posti di lavoro.
Se ne è parlato oggi in un convegno, svoltosi in
videoconferenza, dal titolo "Green deal: nuove prospettive per
le politiche industriali e agricole", che ha visto l'Umbria al
centro della discussione.
All'iniziativa hanno preso parte, tra gli altri, Carlo
Corazza, responsabile del Parlamento europeo in Italia, Vito
Borrelli, vice capo della Rappresentanza in Italia della
Commissione europea, il sottosegretario per gli Affari europei
Laura Agea e Ricard Ramon, vice-capo Unità prospettive
politiche, Dg Agri Commissione europea. Alla "tavola" social
hanno inoltre partecipato anche altri parlamentari europei di
vari partiti e alcuni stakeholder umbri.
"Il Green deal - ha detto in apertura Corazza - è al centro
del piano per la ripresa da 750 miliardi approvato dai leader
europei e appoggiato dal Parlamento europeo". Energie
rinnovabili, digitalizzazione e infrastrutture sono le aree
indicate dal responsabile del Parlamento europeo in Italia su
cui concentrare le risorse. "Occorre una rivoluzione culturale
perché si possa centrare l'obiettivo di arrivare al 2030 con la
transizione ambientale completata", ha aggiunto.
"La vera sfida è coniugare l'applicazione di normative verdi
all'industria", ha spiegato Borrelli, che ha sottolineato come
"l'Umbria possa svolgere un ruolo importante all'interno del
piano nazionale".
E di Umbria ha parlato anche il sottosegretario Agea del M5S:
"E' una regione - ha detto - che ha bisogno di risorse per
continuare la crescita che è nella sua natura, vale a dire, nel
rispetto dell'ambiente. L'Umbria ha un potenziale altissimo e il
next generation Eu darà gli strumenti necessari per la
ripartenza di questa regione e per il Paese".
Il sottosegretario ha infine sottolineato che si "dovrà
lavorare perché le risorse possano arrivare a tutti anche alle
imprese più piccole".
Restando in ambito umbro i dirigenti Luigi Rossetti e Carlo
Cipiciani hanno evidenziato, invece, "la percezione di
equilibrio tra industria e natura che si ha da sempre della
nostra regione". "L'Umbria - hanno detto - può incarnare un
modello".
Chi ha chiesto concretezza e sostegno alle imprese sono stati
i rappresentanti di categoria che hanno partecipato al
dibattito, tra cui Coldiretti, Ordine degli agronomi, Cna,
Confagricoltura, Confartigianato Cia, Confcooperative e Legacoop
Umbria. Tutti hanno evidenziato la necessità di avere "aiuti
subito".
I temi della nuova Pac e delle etichettature per l'origine
dei prodotti sono stati al centro del dibattito. "Serve un
quadro chiaro - hanno detto le categorie - in cui gli
agricoltori e allevatori possano avere certezza di ciò che
significherà questa transizione in termini di costi e ricavi.
Non vorremmo che la transizione verde possa diventare
penalizzante per le nostre aziende".
Concetto sposato anche dai vari rappresentanti politici che
sono intervenuti e ripreso, nelle conclusioni, da Ricard Ramon:
"Occorre sviluppare delle alternative da mettere a disposizione
degli agricoltori, così da raggiungere gli obiettivi fissati per
il 2030". E sugli aiuti Ramon ha sottolineato la necessità di
"focalizzarli dove ci sarà più bisogno". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Green deal Ue per nuovo sviluppo agricolo e industriale
Pilastro sostenibilità emerge da convegno web dedicato Umbria