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Settimana clou per i negoziati, Merkel tenta affondo

Vedrà Rutte e vertici Ue. Martedì nuove previsioni economiche

Settimana clou per i negoziati, Merkel tenta affondo

Redazione Ansa

BRUXELLES - Prima, martedì prossimo, arriveranno le nuove previsioni economiche della Commissione Ue sull'andamento del Pil nel 2020 e 2021 che certificheranno la gravità della situazione. Il giorno seguente Angela Merkel atterrerà a Bruxelles per confrontarsi con l'Europarlamento e avere un vertice ristretto con i presidenti delle istituzioni europee, Davide Sassoli, Ursula von der Leyen e Charles Michel. Ed entro venerdì 10 il presidente del Consiglio Europeo invierà ai leader la sua proposta di compromesso. Sono queste le principali tappe che segneranno una settimana chiave per i negoziati sul Recovery Fund e il bilancio Ue 2021-2027 in vista del vertice straordinario fissato per il 17 e 18 luglio a Bruxelles. Quando per la prima volta da febbraio i capi di Stato e di governo torneranno a parlarsi guardandosi in faccia senza l'ausilio di un computer.

Per Merkel, da martedì scorso ufficialmente regista delle trattative europee grazie alla presidenza di turno dell'Ue assunta dalla Germania, si tratta di mettere in gioco tutto il suo carisma e la sua influenza per percorre quella strada da lei stessa definita "dissestata" che può condurre a un accordo. Un obiettivo troppo importante, in un momento che definire storico non è esagerato, perché la decana dei leader Ue possa permettersi di fallire. A certificare la necessità e l'urgenza degli interventi contenuti nel Recovery Fund per superare la recessione saranno certamente anche le prossime previsioni economiche che il 7 luglio presenterà il commissario all'economia Paolo Gentiloni. A maggio le stime indicavano, per il 2020, una flessione del Pil dell'Eurozona del 7,7% (meno 9,5% per l'Italia). E vista l'incertezza che ancora pesa sul futuro (chi può escludere oggi una seconda ondata della pandemia?) difficilmente miglioreranno.
Il giorno seguente Merkel si rivolgerà all'emiciclo del Parlamento Ue, l'unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini, per illustrare il suo piano di battaglia per i prossimi sei mesi. E discuterà poi dello stato e delle prospettive dei negoziati con Sassoli, von der Leyen e Michel. Il quale entro venerdì 10 presenterà la 'sua' bozza di compromesso.

In base alle indicazioni filtrate, Michel confermerà la proposta di stanziare 750 miliardi per il Ricovery (250 di prestiti e 500 di trasferimenti a fondo perduto) e cercherà di superare le resistenze dei 'frugali' (Olanda, Austria, Svezia e Danimarca) offrendo loro la conferma dei tanto desiderati rimborsi (i rebates di thatcheriana memoria) e una riduzione degli stanziamenti per il bilancio pluriennale rispetto ai 1.094 miliardi proposti dalla Commissione. In parallelo, Merkel continuerà a tessere la sua tela diplomatica incontrando, tra gli altri, i premier di Spagna, Pedro Sanchez, e dei Paesi Bassi, Mark Rutte. E mentre a Bruxelles gli ambasciatori dei 27 cercheranno di sciogliere quanti più nodi possibile, l'8 il premier Giuseppe Conte vedrà Sanchez a Madrid e certamente anche lui e i suoi sherpa continueranno a dialogare con gli altri partner europei. Tutto ciò mentre in Italia prosegue senza sosta il confronto politico sul ricorso ai 36 miliardi del Mes, E il commissario Ue Valdis Dombrosvskis torna a ripetere che non ci sono condizioni, che all'Italia converrebbe ma anche che spetta al governo decidere. 

 

 

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