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L'uomo di Boris Johnson viola quarantena, premier lo difende

Cummings respinge accuse ma i Labour incalzano: 'Va sanzionato'

L'uomo di Boris Johnson viola quarantena, premier lo difende

Redazione Ansa

ROMA - Una bufera si sta addensando sul consigliere e braccio destro del premier britannico Boris Johnson, Dominic Cummings, che è stato visto a Durham dalla famiglia, a centinaia di chilometri dalla sua casa di Londra, nonostante fosse in auto-isolamento per sintomi di Covid-19. Il Labour lo attacca frontalmente, ma Downing Street lo difende, affermando che "ha agito secondo le linee guida sul coronavirus".

"Il signor Cummings ritiene di aver agito legalmente e responsabilmente", ha riferito Downing Street, smentendo che lui o la sua famiglia abbiano "mai parlato di questo con la polizia come è stato riportato". "Visto che la moglie era stata infettata da sospetto coronavirus e l'alta probabilità che lo fosse anche lui, era essenziale per Dominic Cummings assicurarsi che il suo bambino potesse essere adeguatamente accudito", spiega la nota dell'ufficio del premier. "Sua sorella e le sue nipoti si sono offerte di aiutare e così lui si è trasferito in una casa vicina, ma separata da quella della sua famiglia nel caso il loro aiuto si fosse reso necessario".  E oggi Cummings stesso e' sceso in campo per respingere in prima persona le accuse. Parlando con i giornalisti fuori di casa sua, ha sostenuto di aver fatto "la cosa giusta" e di essersi comportato in modo "ragionevole e legale" nel suo viaggio a Durham. "A chi importa se sembra una cosa buona, si tratta di fare la cosa giusta, non di ciò che pensate voi", ha detto in tono sprezzante.

Cummings, 48 anni, aveva lasciato la sua casa di Londra per recarsi dai genitori a Durham, nel nordest dell'Inghilterra, hanno rivelato il Guardian e il Daily Mirror, aggiungendo che gli agenti lo avrebbero ascoltato in merito il 27 marzo, giorno in cui Johnson era risultato positivo. "Visto che la moglie era stata infettata da sospetto coronavirus e l'alta probabilità che lo fosse anche lui, era essenziale per Dominic Cummings assicurarsi che il suo bambino potesse essere adeguatamente accudito", ha affermato una nota dell'ufficio del premier, tentando di gettare acqua sul fuoco.

I laburisti, pero', non ci stanno. "Le regole del lockdown erano molto chiare: se si sospetta che tu o qualcuno nella tua famiglia possa avere il Covid-19, è necessario auto-isolarsi immediatamente e non uscire di casa. Tuttavia il consigliere principale del Primo Ministro sembra credere che ci sia una regola per lui e un'altra per il popolo britannico. Ciò causerà una comprensibile rabbia per le milioni di persone che hanno sacrificato così tanto durante questa crisi", ha affermato il partito in una nota.

E con l'occasione, il Labour lancia una polemica anche contro l'intero esecutivo, affermando che la dichiarazione del governo "solleva più domande che risposte. Non è ancora chiaro chi fosse a conoscenza di questa decisione e quando, se questa sia stata sanzionata dal Primo Ministro e se il governo ora stia mettendo in dubbio la validità delle dichiarazioni della polizia di Durham". 

 

 

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