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Sindacati Ue, 10 milioni di lavoratori già colpiti da crisi

Eurogruppo approvi pacchetto da 500 mld. Servono anche eurobond

Sindacati Ue, 10 mln lavoratori già colpiti da crisi

Redazione Ansa

BRUXELLES - Sono oltre 10 milioni i lavoratori nei Paesi Ue già colpiti dalle conseguenze della crisi economica dovuta al coronavirus. Questa la stima diffusa oggi dalla Confederazione europea dei sindacati (Ces) guidata dal segretario generale Luca Visentini. In una nota la Ces chiede all'Eurogruppo di domani di trovare un'intesa sul pacchetto di interventi da circa 500 miliardi di euro proposto da varie istituzioni Ue. I sindacati lanciano anche un appello per l'emissione di eurobond per sostenere la ripresa.

Le stime raccolte dal Ces indicano che i disoccupati sono cresciuti di quattro milioni dall'inizio della crisi e i lavoratori in Cig o che usufruiscono di altri ammortizzatori sociali sono già sette milioni. Nella nota, la Confederazione dei sindacati europei aggiunge che in Spagna i senza lavoro sono aumentati di 302.265 unità mentre in Francia chi usufruisce di ammortizzatori sociali ha raggiunto la cifra record di quasi quattro milioni. "Questi numeri sono destinati ad aumentare in misura drastica quando saranno pubblicati i dati di Italia e Germania".

"Per la seconda volta in poco più di dieci anni, milioni di lavoratori in Europa si trovano senza lavoro e preoccupati per il loro futuro senza avere alcuna colpa", ha sottolineato Visentini. "I leader europei devono imparare la lezione del 2008 facendo tutto il necessario per evitare che l'emergenza coronavirus si trasformi in disoccupazione di massa e in un'altra devastante crisi economica. La solidarietà espressa a parole si deve trasformare in azioni concrete. E' in gioco il futuro dell'Unione europea".

Nella sua nota il Ces ricorda che sul tavolo dell'Eurogruppo ci saranno almeno tre proposte da approvare. Quella della Commissione Ue (Sure) per finanziare le Cig dal valore di 100 miliardi, quella della Bei per dare liquidità alle imprese (200 miliardi) e quella del Mes per attivare linee di credito praticamente senza condizioni per oltre 200 miliardi.

 

 

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