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Partita la corsa agli aiuti Stato in Ue, Italia in pista

Dopo stop regole approvati 30 interventi per centinaia di miliardi

La vicepresidente Ue responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager

Redazione Ansa

BRUXELLES - La corsa agli aiuti di Stato dei governi europei è iniziata. Sussidi alle imprese, congelamento di imposte e mutui, iniezioni di liquidità e crediti all'export: le notifiche arrivano sul tavolo della vicepresidente Ue responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager, al ritmo di almeno due al giorno. E, dopo l'allentamento delle regole deciso da Bruxelles, sono 30 gli interventi già approvati nelle ultime due settimane. Una corsa dove il Nord Europa con Danimarca, Francia e Germania si mostra rapace e capace di programmazione, mentre l'Italia ha finora messo sul piatto numeri più modesti.

Il nuovo quadro normativo Ue per l'emergenza, sulla scia di quello messo in atto per la crisi finanziaria del 2008, parla chiaro: bisogna agire e bisogna farlo in fretta, per questo l'ok di Bruxelles arriva nel giro di 24 ore. Finora sono 12 le capitali che hanno chiesto il via libera per stabilizzare l'economia. A giocare d'anticipo è stata la Danimarca, che ha in Vestager la sua rappresentante di spicco in Europa e che già il 12 marzo ha chiesto di stanziare aiuti per risarcire le aziende che hanno annullato eventi con più di mille persone. Una domanda a cui sono seguite altre tre notifiche per interventi indirizzati a Pmi, lavoratori autonomi ed export. Poi, come in un domino, sono arrivate le richieste degli altri, con cifre che vanno dalla decina di milioni di euro fino a centinaia di miliardi.

A partire da Francia e Germania. Che senza esitazione hanno bussato alla porta di Bruxelles. Parigi ha ottenuto il placet Ue per un'iniezione di liquidità da 300 miliardi di euro per le imprese, un fondo da 1,2 miliardi per le piccole aziende e la possibilità di differire i pagamenti per le compagnie aeree. Per Berlino via libera ai regimi di garanzia per prestiti societari a condizioni favorevoli e prestiti a imprese di ogni dimensione, così come aiuti diretti alle aziende. Una manovra che vale circa 50 miliardi di euro. Due invece le istanze di Roma: 50 milioni per le aziende che producono materiale medico, come mascherine e tute, e la moratoria sul rimborso dei prestiti alle Pmi. Una sola la richiesta arrivata da Madrid: 20 miliardi per aziende e autonomi.Ricette che la Commissione Ue, assicura Vestager, è pronta a "sostenere e abilitare per tutti gli Stati membri". Anche chi è prossimo a lasciare l'Ue: scorrendo tra le domande approvate da Bruxelles, due arrivavano d'Oltremanica per oltre 600 milioni alle Pmi britanniche.

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