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Alitalia: Ue apre indagine su prestito da 400 milioni

Valuterà se è compatibile con norme su aiuti di Stato

Alitalia: Ue apre indagine su prestito da 400 milioni

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Commissione europea ha avviato un'indagine approfondita per valutare se il prestito di 400 milioni di euro che l'Italia ha concesso ad Alitalia costituisca un aiuto di Stato e se sia conforme alle norme dell'Ue in materia di aiuti alle imprese in difficoltà. Ora l'Italia e le altre parti interessate hanno la possibilità di presentare le loro osservazioni. L'antitrust Ue ha aperto l'indagine dopo aver ricevuto una serie di denunce secondo le quali il prestito è un aiuto di Stato illegale.

La Commissione Ue sottolinea che l'avvio dell'indagine approfondita "non pregiudica in alcun modo l'esito dell'indagine stessa", e ricorda che "sta lavorando a stretto contatto con le autorità italiane sulla questione". Si tratta della seconda indagine aperta dalla Commissione su un prestito del Governo ad Alitalia. La prima fu aperta nell'aprile 2018 per valutare se il primo prestito ponte, da 900 milioni di euro, fosse compatibile con le norme dell'Ue in materia di aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione. Tale indagine è ancora in corso "ed è condotta separatamente" da quella di oggi. A fine 2019, le autorità italiane hanno annunciato che avrebbero concesso un nuovo prestito di 400 milioni di euro a favore di Alitalia "al fine di facilitare la razionalizzazione della compagnia nel tentativo di cederne le attività", ricorda la Commissione. Il decreto-legge che autorizza il prestito è stato approvato dal governo italiano nel dicembre 2019 e convertito in legge dal Parlamento italiano nel gennaio 2020. Il decreto dispone anche che la procedura che consente la cessione dei complessi aziendali di Alitalia debba essere eseguita entro il 31 maggio 2020. Dovrebbe essere avviata a breve una nuova procedura di cessione, che sarà seguita dal commissario straordinario. "In tale contesto, l'indagine approfondita della Commissione chiarirà all'Italia e alla società, nonché agli acquirenti interessati, se il prestito di 400 milioni di euro costituisce un aiuto di Stato" legale o illegale, spiega Bruxelles. Ricordando che il trattato Ue le attribuisce il compito di contribuire a garantire parità di condizioni nel mercato unico dell'Ue a vantaggio dei consumatori e delle imprese. "Le parti interessate possono far avviare indagini sugli aiuti di Stato presentando denunce alla Commissione", cosa accaduta in questo caso. La Commissione ha infatti ricevuto una serie di denunce secondo le quali il prestito costituisce un aiuto di Stato non compatibile.

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