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Christine Lagarde al Parlamento Ue, slancio crescita rallentato dal 2018

'Più a lungo resta Qe, più salgono rischi per gli effetti collaterali. Politiche bilancio aiutino crescita'

Christine Lagarde, slancio crescita rallentato dal 2018

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Lo slancio della crescita della zona euro è rallentato dall'inizio del 2018, soprattutto a causa di incertezze globali e commercio internazionale più debole", cosa che ha portato anche a un "indebolimento della pressione sui prezzi, e l'inflazione resta distante dal nostro obiettivo": lo ha detto la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde parlando alla plenaria di Strasburgo.

"Il nostro stimolo monetario ha sostenuto la crescita ma non può e non deve essere l'unica azione sul campo. Più a lungo restano le nostre misure, più sale il rischio che gli effetti collaterali diventino più pronunciati", ha sottolineato Lagarde, menzionando quindi "politiche strutturali e di bilancio che possono rafforzare la produttività", e che in ambiente di bassi tassi "possono essere molto efficaci". "Siamo pienamente consapevoli che l'ambiente di tassi bassi influisce sui redditi da risparmio, sulla valutazione degli asset, sull'assunzione di rischi e sui prezzi delle abitazioni. E stiamo monitorando attentamente i possibili effetti collaterali negativi per garantire che non superino l'impatto positivo delle nostre misure sulle condizioni del credito, sulla creazione di posti di lavoro e sui salari", ha aggiunto la presidente della Bce.

Lagarde ha quindi parlato del completamento dell'Unione bancaria e monetaria. "L'architettura della zona euro è incompleta e mette a rischio la sua capacità di usare appieno il potenziale per i cittadini", perciò - ha detto - bisogna completarla con "una piena Unione bancaria che comprenda lo schema comune di assicurazione dei depositi, una vera Unione del mercato dei capitali che convogli gli investimenti, e una funzione stabilizzatrice che difenda dagli shock. Un'Unione economica e monetaria più resiliente non aiuterebbe solo a proteggere i nostri stili di vita dagli sviluppi avversi domestici e globali, ma sosterrebbe l'influenza dell'Ue nel mondo, anche rendendo l'euro più attraente a livello mondiale".

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