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Libia: Ue, insistiamo su processo guidato dall'Onu

Von der Leyen: 'Sulla missione Sophia devono decidere gli Stati'

Redazione Ansa

In Libia "insistiamo sul processo guidato dalle Nazioni Unite" per tornare al tavolo negoziale per trovare una soluzione politica, e quanto a questioni come la missione Sophia, l'Unione è composta da Stati membri e le decisioni su questi dossier si prendono al Consiglio. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a chi chiede quali saranno le prossime mosse di Bruxelles, ora che il generale Haftar ha rigettato il cessate il fuoco, e cosa pensi di un embargo europeo sulle armi, e la ripresa di una missione Sophia pienamente operativa. 

"Promuoviamo un cessate il fuoco efficace e un embargo sulle armi degno di questo nome", seguito da "un processo politico sotto l'egida delle Nazioni Unite": lo ha chiesto il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, arrivando al Consiglio Affari esteri a Bruxelles. "Se non riusciremo a trovare una soluzione politica a breve, allora la Libia diventerà una nuova Siria, motivo per cui abbiamo iniziato il processo di Berlino", ha sottolineato Maas, spiegando che domani volerà a Mosca con Angela Merkel per parlare con il presidente russo Putin. "Anche la Russia ha un ruolo importante in questo conflitto e vogliamo che sia coinvolta nel trovare una soluzione", ha aggiunto. 

Maas ha ringraziato l'Italia e alla Francia per il lavoro fatto sulla Libia. Secondo quanto si apprende da fonti presenti al Consiglio esteri, il capo della diplomazia di Berlino in un primo giro di tavolo ha apprezzato il lavoro dei ministri Di Maio e Le Drian che ha consentito di fare progressi sulla data della conferenza di Berlino sulla Libia.

"Sosteniamo tutti gli appelli ad un cessate il fuoco. Oggi ho inviato oggi due messaggi al Parlamento di Tobruk e al Consiglio di Stato di Tripoli per iniziare un dialogo politico prima della fine del mese". Lo ha detto l'inviato Onu per la Libia Ghassan Salamé al suo arrivo al Consiglio Esteri oggi a Bruxelles. "Noi insistiamo sul fatto che i colloqui fra le parti in Libia debbano avanzare il prima possibile - ha aggiunto - lavoriamo sul cessate il fuoco, la soluzione è solamente nelle mani dei libici", ha aggiunto.

"Nessuno ha chiesto un intervento militare della Nato" in Libia, ma "noi siamo pronti a fare capacity building per il governo riconosciuto dalle Nazioni Unite", ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg entrando al consiglio Esteri a Bruxelles. "Il mio messaggio che è anche quello della Nato è che sosteniamo le Nazioni Unite per una soluzione politica e pacifica in Libia - ha aggiunto -, che è anche importante anche per i vicini" nell'area.

Su Iran, Iraq e Libia "l'Ue parli con una sola voce. Bisogna fermare ogni tipo di interferenza esterna. Bisogna bloccare la vendita di armi. L'unica strada è il dialogo. Non esiste una risposta militare": lo ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a Bruxelles per il Consiglio affari esteri straordinario.

"L'inizio dell'anno è stato un po' complicato. La situazione è molto preoccupante. Ho convocato questa riunione straordinaria del Consiglio Affari esteri per discutere in modo strategico con i 28 Stati membri sui recenti sviluppi in Iran, in Iraq e anche in Libia". Così l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell. "Nella prima parte dell'incontro, ci occuperemo della Libia e informerò anche gli Stati membri di tutte le attività di sensibilizzazione e contatti che ho avuto in questi giorni, anche con il Primo Ministro della Libia Fayez al Sarraj, che è venuto a Bruxelles, con il ministro degli Affari steri turco Mevlut Cavusoglu e parlerò di nuovo con il ministro degli Affari esteri russo Serghiei Lavrov", ha aggiunto. "Sulla questione iraniana discuteremo anche con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che è stato invitato - ha precisato -. Farò un resoconto agli Stati membri sui contatti che ho avuto con il segretario di Stato Usa Mike Pompeo, con il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif e con il primo ministro iracheno Adil Abd Al-Mahdi". Borrell ha poi accennato anche al Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite Ghassan Salamé, presente a Bruxelles, con il quale faremo "un'ampia analisi della situazione". 

 

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