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Libia: Sarraj, 'abbiamo il diritto di proteggerci'

Ue, serve una soluzione pacifica e politica

Il primo ministro libico al-Sarraj oggi a Bruxelles

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Abbiamo il diritto di concludere trattati e convenzioni con chi vogliamo. Lo abbiamo fatto in trasparenza. Non abbiamo raccolto mercenari, né combattenti del Sudan o del Ciad. Siamo determinati a proteggerci e nessuno ci leverà questo diritto". Così il premier libico Fayez al Sarraj, rispondendo in arabo a una domanda sulla cooperazione militare tra il governo di accordo nazionale libico e Ankara, secondo una traduzione non ufficiale. Sarraj ha definito "molto produttive" le discussioni con i "responsabili europei" oggi a Bruxelles.

"Non vogliamo - ha affermato Sarraj - che la Libia divenga un terreno di scontro, di guerre per procura. Vogliamo che l'aggressore fermi i suoi attacchi contro il governo legittimo libico, riconosciuto a livello globale. Questo governo è legittimo - ha concluso - e può fare appello agli alleati e alle altre parti per difendersi".

"L'Unione europea intensificherà gli sforzi per una soluzione pacifica e politica in Libia". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che ha incontrato oggi il Presidente del Consiglio presidenziale della Libia Fayez al-Sarraj insieme all'Alto rappresentante Ue Josep Borrell. 

"Oggi il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e l'alto rappresentante Josep Borrell, hanno incontrato Fayez al-Sarraj, presidente del Consiglio di presidenza del governo di accordo nazionale libico", riferisce in una nota il Consiglio europeo, precisando che il presidente Michel ha espresso "preoccupazione per "l'escalation militare in Libia" e ha "sottolineato che non esiste una soluzione militare alla crisi", ma "solo un processo politico può avvicinare la pace e la stabilità". Secondo Michel "tocca ai libici definire il proprio futuro", mentre "l'Unione europea intensificherà gli sforzi verso una soluzione pacifica e politica".

L'Unione europea, precisa la nota, "sostiene pienamente il processo di Berlino e tutte le iniziative Onu volte a trovare una soluzione politica globale alla crisi in Libia". Da parte sua "Borrell ha ribadito l'importanza di creare le giuste condizioni in vista dei passi futuri, come discusso durante la riunione ministeriale che si è svolta ieri". Michel infine si è soffermato sul recente memorandum d'intesa Turchia-Libia e ha "espresso la posizione dell'Unione europea secondo cui viola i diritti sovrani dei paesi terzi e non è conforme alla legge del Mare e non può produrre conseguenze legali per gli Stati terzi". 

"Non esiste una soluzione militare alla crisi libica e che ulteriori azioni militari avranno conseguenze catastrofiche per la popolazione libica e per l'intera regione". E' quanto ha ribadito oggi a Bruxelles l'alto rappresentante Ue Josep Borrell incontrando il premier libico Fayez al Sarraj. Borrell ha sottolineato che per trovare una soluzione alla crisi, "tutte le parti dovranno sedersi attorno al tavolo e avviare un dialogo politico autentico".

Nell'incontro a tre insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, si è discusso degli ultimi sviluppi in Libia e della necessità di cessare immediatamente le ostilità per tornare ai negoziati politici sotto la guida delle Nazioni Unite. Borrell ha anche espresso la disponibilità dell'Ue a mobilitare gli strumenti e le risorse necessarie per garantire la piena attuazione delle misure pratiche per garantire un cessate il fuoco sostenibile e accompagnare il processo politico. L'Alto rappresentante Ue ha confermato la disponibilità dell'Ue a impegnarsi con tutte le parti per trovare una via d'uscita alla crisi. Borrell ha anche incontrato il ministro degli Esteri libico di Tripoli, Mohamed Taha Siala. Presente anche il capo della diplomazia tedesca Heiko Maas. 

Gli sviluppi della situazione in Libia al centro dell'incontro oggi a Bruxelles tra il presidente del Parlamento Ue David Sassoli ed il premier libico Fayez al Sarraj. Sassoli ha "rinnovato l'appello per uno stop immediato al conflitto militare che arreca soltanto lutti e sofferenze alla popolazione civile". Secondo il presidente del Pe "la soluzione alla crisi non può essere militare ma passa solo attraverso un processo politico inclusivo di tutte le componenti del paese, sotto l'egida dell'Onu e senza alcuna ingerenza esterna". "L'Ue è pronta a fare la sua parte nel favorire il dialogo fra tutti i principali attori. Siamo impegnati a sostenere gli sforzi dell'Alto Rappresentante Josep Borrell per una soluzione pacifica in Libia nel quadro del processo di Berlino", ha aggiunto Sassoli.

 

 

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