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Acque: Costa, limite Ue a Pfas è un successo italiano

Clima: fondo Ue sia aperto a tutti i Paesi

Clima: Costa, fondo Ue sia aperto a tutti i Paesi

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'Italia è stata in prima fila nel chiedere massima ambizione sui Pfas e per me oggi vedere i limiti Pfas a 0,1 microgrammi al litro come valore limite per tutta l'Europa è il riconoscimento di tutto il lavoro fatto da noi". Così il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha commentato l'accordo preliminare sulla direttiva acque potabili arrivato nella notte. Il ministro ha voluto ricordare anche il nuovo regolamento sul riuso delle acque in agricoltura, che ha avuto il via libera definitivo dai paesi Ue ieri: "Abbiamo ottenuto due accordi molto importanti, ora vanno recepiti nel nostro interesse essendo stati alfieri di entrambi, lo vogliamo fare al più presto possibile".

Il Piano nazionale energia e clima italiano "è all'ultimo miglio, verrà firmato da tre ministri e inviato a Bruxelles" prima della fine dell'anno, come previsto, ha detto il ministro dell'Ambiente, parlando con i giornalisti a margine del Consiglio Ambiente. I piani nazionali sono previsti dalla legislazione Ue e dall'Accordo di Parigi. Quello da presentare entro fine anno "tiene conto degli standard dati dalla Commissione precedente per il 2030 ma con il nuovo green deal gli standard si alzeranno e ci sarà un nuovo piano da presentare per noi, come per il resto d'Europa".

Il fondo per la transizione equa deve essere "indirizzato a tutti i Paesi membri e a tutte le industrie ad alta intensità di energia", come quella dell'acciaio. Sergio Costa, ha ribadito la posizione del governo italiano sugli strumenti finanziari che la Commissione europea sta per proporre a sostegno del Green Deal e della transizione verso un'economia a zero emissioni. "Accogliamo con favore la road map presentata", ha detto Costa nel suo intervento in Consiglio ambiente, ricordando che per realizzarla serviranno "investimenti adeguati" e "nuovi strumenti finanziari", come il fondo per la transizione equa, che vanno "indirizzati a tutti i paesi membri e non solo ad alcuni di questi" e per "tutte le industrie ad alta intensità energetica, come nel caso dell'acciaio".

 

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