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Commercio: commissario Hogan, Ue e Cina devono collaborare

Entrambe sostengono riforma WTO

Commercio: commisssario Hogan, Ue e Cina devono collaborare

Redazione Ansa

BRUXELLES - "L'Unione europea e la Cina devono lavorare insieme". E' l'opinione espressa da Phil Hogan, Commissario europeo uscente per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale e incaricato al Commercio nella prossima Commissione Ue. "Credo che la Cina sia aperta a concludere affari commerciali con l'Unione europea, ma anche su questioni affini come la riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio".

Intervenuto alla nona edizione del forum Europa-Cina, un'iniziativa congiunta del think-tank europeo Friends of Europe e della missione diplomatica cinese presso l'Ue, Hogan ha accolto con favore l'accordo tra Bruxelles e Pechino sulla denominazione d'indicazione geografica per i prodotti legati a un determinato territorio, definendolo "davvero un ottimo inizio".

"La Cina e l'Unione europea sono partner molto importanti nella ricerca di nuove soluzioni, non solo per le normali relazioni commerciali, ma anche per le sfide internazionali del nostro tempo", ha aggiunto Hogan davanti a un pubblico di 200 persone. "Dobbiamo affrontare insieme questioni importanti come i cambiamenti climatici, il rafforzamento della pace e della sicurezza internazionali, la promozione dello sviluppo sostenibile e il sostegno a meccanismi efficaci e multilaterali all'interno dell'Organizzazione mondiale del commercio".

Riguardo la riforma dell'Organizzazione mondiale per il Commercio Hogan ha denunciato "la crisi esistenziale" che "sta affrontando" l'istituzione. Commentando in particolare lo stallo sull'organo di appello, causato dal blocco degli Stati Uniti sulla nomina dei suoi nuovi membri, il commissario europeo ha annunciato la contrarietà di Bruxelles in merito alle decisioni di Washington. "Non siamo d'accordo su questo", ha detto Hogan al pubblico. "Gli Stati Uniti sembrano voler far crollare il sistema dell'organo d'appello e tornare a quello precedente al 1995", ha aggiunto il politico irlandese. Questo organismo interno all'Organizzazione mondiale del commercio funge di fatto da corte d'appello ed è composto da sette membri. Sono necessari almeno tre di questi per un'udienza, ma gli Stati Uniti hanno bloccato la nomina di nuovi componenti. Se il problema persiste, entro la fine di quest'anno l'organismo non disporrà di un numero sufficiente di membri. L'Organizzazione mondiale del commercio ha già espresso profonda preoccupazione per un organo di appello non funzionante e per la paralisi del sistema di risoluzione delle controversie, che potrebbe aprire la porta ad azioni unilaterali. "Dobbiamo essere pronti a valutare un piano B, se sarà necessario, per mantenere in piedi un sistema multilaterale basato sulle regole", ha affermato Hogan. "Ed è proprio su questo tema che l'Unione europea e la Cina possono lavorare a stretto contatto".

 

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