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Ue, bene svolta Bei per transizione verso energia pulita

Ong, con questa decisione rubinetto fonti fossili quasi chiuso

Ue, bene svolta Bei per transizione verso energia pulita

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Commissione europea "sostiene la nuova politica di prestiti energetici della Banca europea per gli investimenti (Bei), che aiuterà la Banca a raggiungere il pieno allineamento con l'accordo di Parigi. La Commissione ha votato a favore della proposta e ritiene che la transizione verso l'energia pulita debba essere graduale, socialmente equa, basata su una vasta gamma di fonti e tecnologie energetiche e, condotta in modo tale da non lasciare indietro alcuna regione". Si legge in una dichiarazione dell'Esecutivo comunitario. "La Commissione Ue sostiene un aumento del finanziamento dell'energia a basse emissioni di carbonio - si legge nella nota - che porterà anche ad una graduale eliminazione del sostegno ai progetti di combustibili fossili, compreso il gas naturale". E si dice soddisfatta per "l'accordo" trovato dal consiglio di amministrazione della Bei per la gestione della transizione del phasing out dei progetti relativi al gas, compresi quelli vitali di interconnessione e stoccaggio del gas, i cosiddetti progetti di interesse comune, importanti per la sicurezza dell’approvigionamento".

Il "rubinetto per i combustibili fossili è quasi chiuso". Così il gruppo di associazioni che fa capo al Climate action network saluta la decisione della Banca europea degli investimenti di tagliare il sostegno a progetti con fonti di energia fossili dal 2021. "Tanto di cappello per la Bei - è la reazione dell'ufficio di Bruxelles del Wwf - che ha stabilito un punto fermo importantissimo su scala globale". "Quando il più grande finanziatore pubblico del mondo decide di abbandonare in gran parte i combustibili fossili, i mercati finanziari di tutto il mondo prendono nota", aggiungono dalla rete di organizzazioni di base 350.org. Di "significativa vittoria per il movimento per il clima" parla Friends of the Earth, "anche se il 2021 è troppo tardi". Più critiche altre organizzazioni. Secondo Greenpeace Europa "la Bei continuerà a finanziare gasdotti fino al 2021 e la modernizzazione delle infrastrutture esistenti oltre il 2021, minacciando gli impegni climatici dell'Ue".

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