BRUXELLES - "Centinaia di migliaia di persone" potrebbero presto fuggire dalle città siriane di Idlib e del nord della Siria, che sono state o potrebbero essere riconquistate dalle truppe del regime di Bashar al Assad, passare il confine turco e poi spostarsi verso l'Europa. Perché "il controllo del regime sul territorio non significa stabilità, né sicurezza". È l'allarme lanciato oggi a Bruxelles dall'Associazione siriana per la dignità dei cittadini (Sacd) dopo aver incontrato alcuni rappresentanti delle istituzioni Ue (in particolare il gruppo di lavoro sul Mashreq-Maghreb).
L'associazione, che si definisce "movimento popolare senza alcuna affiliazione politica", ha anche denunciato i pericoli che corrono i rifugiati siriani tornando nel loro Paese, in aree controllate dal regime di Bashar al Assad. "Bisogna fermare i ritorni forzati perché non ci sono le condizioni per farlo in sicurezza, sarebbe irresponsabile per chiunque suggerire il contrario", ha affermato Labib El-Nahhas, rappresentante della Sacd. Secondo un report pubblicato dall'associazione, il 65% dei rifugiati tornati in Siria si sono pentiti della loro scelta, il 33% non è riuscito a ricongiungersi con la famiglia e il 40% non è potuto tornare nella sua casa per questioni di sicurezza o perché è stata distrutta.
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