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Gualtieri, per 2020 vediamo crescita maggiore della Ue

E sul 2019 si potrebbe chiudere a +0, 2

Gualtieri, per 2020 vediamo crescita maggiore della Ue

Redazione Ansa

BRUXELLES - Le previsioni Ue "sono molto in linea" con quelle del Governo, "sul 2019 sono le stesse", e riguardano "una situazione che abbiamo ereditato", anche se "in realtà dati più recenti dell'Istat ci dicono che si potrebbe chiudere anche a 0,2. Sul 2020 lo scostamento è molto limitato, ma noi pensiamo che la nostra previsione sia corretta, e anzi prudente, e quindi contiamo in una crescita maggiore nel 2020": così il ministro dell'economia Roberto Gualtieri.

Sulle stime del gettito della lotta all'evasione "la Commissione ha detto una frase di cautela ordinaria, le misure di previsione del gettito sono per definizione soggette a incertezza, per noi infatti sono sottostimate, crediamo siano maggiori": lo ha detto il ministro dell'economia Roberto Gualtieri rispondendo ai giornalisti.

La riapertura del dibattito sul completamento dell'Unione bancaria da parte del ministro tedesco Olaf Scholz è "positiva", ma "ci sono aspetti della proposta che non condividiamo, come la modifica del trattamento prudenziale dei titoli sovrani che avrebbe un impatto negativo anche a livello internazionale, e quindi non crediamo che sia appropriato per il completamento dell'Unione bancaria": lo ha detto il ministro dell'economia Roberto Gualtieri rispondendo a chi gli chiedeva quale fosse la posizione dell'Italia sulle proposte di Scholz.

"E' positivo che anche da parte tedesca ci sia la consapevolezza di introdurre una garanzia comune sui depositi", ma "abbiamo sempre detto e ripeteremo che è tempo di arrivare a una condivisione dei rischi, è stato fatto molto sulla riduzione dei rischi e quindi l'equilibrio riduzione-condivisione è squilibrato", ha detto. Per Gualtieri bisogna appoggiare la linea della Commissione Ue "che non ha mai messo in relazione il trattamento prudenziale dei debiti sovrani con l'Edis", cioè lo schema comune di assicurazione dei depositi. "Questo semmai sarebbe collegato a un ragionamento sui safe assets, sugli eurobond, su una gestione più comune del debito, quindi sono due dibattiti distinti", ha spiegato.

 

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