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Francia blocca negoziati Ue con Albania e Macedonia del Nord

Anche se maggioranza Paesi Ue favorevole ad avvio trattative

Il primo ministro della Macedonia del Nord, Zoran Zaev

Redazione Ansa

BRUXELLES - Il veto della Francia blocca l'avvio dei negoziati d'adesione all'Ue con l'Albania e la Macedonia del Nord, mettendo in dubbio l'intero processo di allargamento europeo. Il vertice Ue, salvo colpi di scena, non sarà quindi in grado di dare il via libera per i due Paesi balcanici nonostante una grande maggioranza dei partner europei sia a favore della raccomandazione formulata dalla Commissione. Oltre alla Francia, a frenare sono anche i Paesi Bassi e la Danimarca, contrari però solo all'Albania.

I ripetuti appelli della Commissione e del Parlamento Ue e i messaggi da Tirana e Skopje non sembrano quindi aver sortito alcun effetto sul presidente francese, che tiene il punto e continua a chiedere di riformare prima l'intera macchina decisionale Ue per dare all'allargamento maggiore credibilità. Solo allora le porte dell'Europa potranno aprirsi a nuovi Paesi. Una posizione che cela la necessità di Macron di tenere a freno le forze populiste interne. L'ultima carta sul tavolo per far cambiare idea al presidente francese l'ha messa la Finlandia, che detiene la presidenza di turno dell'Ue, con il cosiddetto 'decoupling', la separazione dei destini di Albania e Macedonia del Nord. Sacrificare Tirana e salvare Skopje nel tentativo ultimo di non destabilizzare la regione. Se i leader Ue non daranno il via libera ai negoziati "il nostro governo sarà morto", ha ammonito il premier macedone Zoran Zaev. Ma l'opzione di dividere i destini dei due Paesi non sembra però trovare il favore di Parigi, e anche di alcuni Stati come l'Italia, che vorrebbero una via libera per entrambi.

La battuta d'arresto non sarebbe compresa dai cittadini albanesi e macedoni, ha avvertito il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli. In caso di un altro rinvio - sarebbe il terzo in due anni - toccherà alla nuova Commissione Ue tenere vive le speranze dei Balcani, con la presidente eletta Ursula von der Leyen che si dice "fermamente convinta" che Albania e Macedonia del Nord "abbiano fatto enormi sforzi per avvicinarsi agli standard europei e meritino un segnale positivo".

 

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