Rubriche

Copyright: Gesac, YouTube non ha una politica chiara

Piattaforma, stretti accordi con le etichette musicali

Copyright: Gesac, YouTube non ha una politica chiara

Redazione Ansa

BRUXELLES - Gesac, il Gruppo Europeo delle Società degli Autori e Compositori, durante il primo incontro tra gli stakeholder sull'applicazione della direttiva sul copyright negli stati membri, organizzato dalla Commissione Europea a Bruxelles, sottolinea quanto sia importante "garantire la remunerazione agli autori", precisando però che "YouTube non ha una politica chiara" sulla questione. Immediata è arrivata la replica della piattaforma web che ha ricordato di aver stretto accordi con le etichette musicali per le licenze. "Stiamo investendo 100milioni di dollari in tecnologie che riconoscano le melodie", ha dichiarato Marco Pancini di Youtube.

Tema principale del dialogo è stata l'applicazione dell'articolo 17 della direttiva sul diritto d'autore che prevede che le piattaforme online (Google, Facebook) debbano ottenere un'autorizzazione dagli autori per la condivisione dei contenuti. Intervenendo all'incontro la Commissaria per l'Economia Digitale Mariya Gabriel ha ricordato la visione dell'Ue. "Il nostro obiettivo - ha precisato - è stabilire un dialogo costruttivo per aprire una nuova era" fra i vari attori.

 "Bloccare i contenuti online non è la soluzione". E' il messaggio di Beuc, l'organizzazione dei consumatori europei. Per i rappresentanti dei consumatori si deve cercare un equilibrio anche nell'interesse degli utenti tra diritti degli autori e condivisione di contenuti sulle piattaforme online. "Il nostro scopo è mantenere il contenuto disponibile, bloccarlo sarebbe una perdita per tutti gli attori, per questo sono necessarie le licenze", ha dichiarato Gesac. Anche il social network Facebook ha auspicato una migliore cooperazione tra titolari di diritti e piattaforme: "Stiamo lavorando a un meccanismo per cui i consumatori possano beneficiare dei contenuti e gli autori essere retribuiti". La Commissione Europea ha dato appuntamento per un secondo incontro il 5 novembre a Bruxelles con i rappresentanti dei settori della stampa, dell'audiovisivo e dei media.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it