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Balcani: Hahn, scaricare l'Albania sarebbe un enorme errore politico Ue

Il commissario europeo è ottimista sulla decisione dei leader, ma Macron è ancora da convincere

Balcani: Hahn, scaricare l'Albania sarebbe enorme errore politico Ue

Redazione Ansa

BRUXELLES - Avviare i negoziati per l'adesione all'Ue per la Macedonia del Nord e respingere invece la candidatura dell'Albania "sarebbe un enorme errore politico. Farò di tutto per evitarlo". Così il commissario europeo all'Allargamento, Johannes Hahn, parlando con l'ANSA ed un gruppo ristretto di media internazionali, sull' eventualità che i leader europei prendano questa decisione al vertice del 17-18 ottobre. A una settimana dall'atteso verdetto, la Francia di Emmanuel Macron resta ferma in un deciso 'no'. Gli altri contrari - Germania, Paesi Bassi e Danimarca -, invece, hanno dato il loro appoggio, pur ponendo alcune condizioni per l'Albania. "Spesso gli Stati membri decidono per ragioni strettamente legate alla politica interna, ma alcuni segnali informali mi fanno essere ottimista", spiega Hahn, sottolineando che dalla Francia ha visto la "disponibilità a cercare una soluzione. C'è ancora tempo per arrivare ad un accordo, si tratta di una questione di responsabilità e credibilità anche per l'Ue".

Se solamente una tra Albania e Macedonia del Nord ottenesse il via libera dei leader europei "sarebbe un disastro perché avrebbe un impatto sulla stabilità regionale, creando un vuoto che altri andranno a riempire, sostituendosi all'Ue", ha detto Hahn, che in questi giorni sta "provando a spiegare agli Stati membri quali sarebbero i costi politici" di un ennesimo 'no' per Albania e Macedonia del Nord.

L'apertura delle trattative per l'ingresso in Ue di Tirana e Skopje è infatti già stata rinviata due volte negli ultimi due anni, l'ultima a giugno di quest'anno. I malumori di alcuni leader Ue sono rivolti soprattutto all'Albania, attraversata da tensioni politiche interne e non ancora in linea con gli standard comunitari nel campo della giustizia e della lotta alla corruzione. Diverso è il discorso per la Macedonia del Nord, che negli ultimi anni è riuscita a far ripartire l'economia e a firmare due accordi storici sulle annose dispute bilaterali con la Grecia e la Bulgaria. "Avviare i negoziati ora sarebbe il giusto riconoscimento per due Paesi che hanno fatto ciò che avevamo chiesto loro e rappresenterebbe un segnale di cambiamento per l'intera regione", ha detto Hahn, ricordando che "l'ingresso nell'Ue non avverrebbe dall'oggi al domani, è un percorso che richiede tempo e che si basa sul merito", con i due Paesi che dovranno dimostrare a Bruxelles di ottemperare a una serie di impegni che coinvolgono la società, l'economia, la giustizia e la politica.

Nei mesi scorsi Macron ha ribadito più volte la sua contrarietà a un allargamento dell'Ue fino a quando non ci saranno alcune modifiche al suo interno, "ma io sostengo che i due processi debbano essere portati avanti in parallelo e, durante la sua visita a Belgrado prima dell'estate, anche Macron ha cambiato linea", ha concluso Hahn, aggiungendo che "tutti i Paesi europei dovrebbero tenere a mente di appartenere a una comunità".

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